Si aggrava di ora in ora l’emergenza rifiuti nei comuni vesuviani. La spazzatura da giorni staziona nelle strade e, a Torre Annunziata, l’Oplonti Multiservizi fa quello che può per ovviare ai disagi.

I cumuli si fanno sempre più grandi e nelle vie strette, la circolazione avviene a stento, tra sacchetti sparsi e cassonetti fuori dalle loro sedi. E’ questa l’attuale situazione del comune oplontino in cui, ieri, erano oltre duecento le tonnellate di non raccolto.
E l’area nauseante inizia a essere anche prerogativa delle strade centrali, non solo in quelle interessate dai mercatini rionali.

“Gli autocompattatori della Oplonti Multiservizi (società che gestisce la raccolta a Torre ndr), aspettano anche venti ore prima di depositare in discarica – spiega l’assessore competente Vincenzo Ascione – e ciò provoca notevoli ritardi nella raccolta. Per fronteggiare l’emergenza stiamo utilizzando anche quattro nuovi autocompattatori, acquistati dal Comune con fondi europei, ma la vera soluzione è quella di partire subito con la raccolta differenziata”.

Si affrettano i tempi, perciò, affinché entro il prossimo 15 novembre tutto il territorio sia in regola con la differenziata. Quindicimila nuove famiglie avranno a disposizioni depliant informativi e sacchetti specifici per dividere i rifiuti, pena multe salate.

Dal fronte istituzionale, stamane è stata sospesa la riunione dei sindaci dei paesi vesuviani in corso alla Prefettura di Napoli, per organizzare un piano d’emergenza atto a ripulire i 18 comuni dell’area vesuviana dalla spazzatura ormai di settimane.

“Stamattina si è discusso di ordine sociale – spiega Gennaro Langella, sindaco di Boscoreale – visto lo stato di tensione tra i cittadini dei nostri comuni. La diretta di ieri sera di Annozero, purtroppo non ha contribuito a calmare gli animi”.
I comitati, infatti, ora chiedono la chiusura di Cava Sari perché, come evidenziano le analisi condotte, c’è una situazione di inquinamento ambientale irreversibile.

Alla ripresa del vertice, oggi pomeriggio, era presente lo stesso Ascione come rappresentante del comune oplontino: “Guido Bertolaso sta dando ampie rassicurazioni sull’utilizzo da parte dei diciotto comuni vesuviani della cava Sari – spiega l’assessore – Il nuovo piano prevede il conferimento in discarica di cinquecento tonnellate di rifiuti giornalieri, a fronte dei millecinquecento al giorno che venivano sversati prima delle proteste’.

Così facendo, cava Sari dovrebbe essere attiva per un altro anno circa e, se si avviasse nei comuni una raccolta differenziata ad hoc, dovrebbe essere scongiurato il rischio dell’apertura di cava Vitiello.

Si aspetta ora la conclusione del vertice e la presa d’atto da parte dei comitati antidiscariche di queste nuove decisioni.

 
© Riproduzione Riservata
 

Nessun commento

Lascia un Commento