La XXI Giornata di Primavera del FAI, che ha avuto luogo il 23 ed il 24 marzo 2013, ha interessato anche la città di Lucera, dove per l’occasione è stato straordinariamente aperto ai visitatori il Convitto Nazionale Statale “Ruggero Bonghi”, sito in Via IV Novembre 38, e si sono svolte visite guidate, mostre, nonché iniziative enogastronomiche e ludiche, tutte rientranti nell’ambito dell’itinerario “I Paesi dei Castelli (II tempo)”, promosso dal Gruppo FAI di Lucera e dalla delegazione FAI di Foggia. All’organizzazione di tali attività storico-culturali e sociali hanno contribuito la Pro Loco di Lucera, l’associazione storico culturale “Imperiales Friderici II” di Foggia, l’IPSSAR lucerino, che ha sede nel medesimo Convitto, nonché l’ente comunale di Lucera che ha patrocinato tale manifestazione culturale.

Nel corso delle due giornate, i visitatori del Convitto Nazionale Statale “Ruggero Bonghi”, sono stati guidati gratuitamente dagli studenti del pertinente Istituto Alberghiero (IPSSAR), nella visita degli ambienti più significativi dello storico e prestigioso edificio lucerino, quali la Cappella di San Bartolomeo, il chiostro, la sala del convittore, e al primo piano, la Sala Rosa e la Sala Dante con la possibilità di poter prendersi un caffè gratis presso il locale adibito a bar.

Il Convitto Nazionale Statale “Ruggero Bonghi” era inizialmente costituito dalla Chiesa di San Bartolomeo e dall’annesso convento dei Frati Celestini, fondato nel 1300 da Giovanni Pipino di Barletta come scioglimento del voto fatto al suddetto santo, per aver sconfitto in via definitiva gli ultimi Saraceni che minacciavano la città di Lucera. I Frati Celestini di questo convento si dedicarono per oltre cinque secoli non solo alla preghiera e alle funzioni religiose, ma anche al lavoro dei campi, all’educazione e all’istruzione dei propri studenti. Nel XVIII secolo i Celestini decisero di demolire la vecchia Chiesa di San Bartolomeo, che aveva uno scomodo accesso dalla stretta Via Cassitto. Fu così che nel 1725 iniziarono i lavori per costruire l’omonima ed attuale cappella barocca (a navata unica e con sette altari), la quale occupò l’ampio locale a sinistra dell’atrio del Convitto che in precedenza era adibito a parlatorio oppure ad abitazione del custode.

Con la soppressione degli ordini religiosi, avvenuta per legge sotto il regno Giuseppe Bonaparte, il complesso monastico venne incamerato nel demanio del Regno delle Due Sicilie e in esso vi fu istituito il Real Collegio, l’unico della provincia di Capitanata. Si trattava di una vera e propria università presso cui si potevano conseguire licenze per l’accesso a tutte le facoltà e le lauree in letteratura, diritto e procedura civile e penale, teologia, scienze fisiche e matematiche, e che vide moltiplicarsi i propri convittori e semiconvittori. Nel 1854 fu affidato ai Gesuiti che lo tennero fino alla loro abolizione, avvenuta nel 1860. L’anno successivo, con la soppressione delle suddette facoltà, il Real Collegio divenne Liceo Ginnasio e Convitto Nazionale e fu dapprima intitolato a Carlantonio Broggia, economista di Napoli, e poi dal 1896 a Ruggero Bonghi (1826-1895), illustre filosofo e letterato lucerino che fu anche Ministro della Pubblica Istruzione. Nello stesso periodo il complesso fu interessato da importanti lavori di ristrutturazione ed ampliamento che gli conferirono l’aspetto attuale, dovuto in parte anche agli interventi successivi ad essi.

Il Convitto lucerino ha formato in passato diversi giovani poi divenuti detentori di importanti cariche locali ed in alcuni casi anche statali. Attualmente ospita l’IPSSAR, oltre, ovviamente, agli ambienti destinati ai convittori e al personale impiegato, alla cucina, alla mensa, alle strutture sportive e ricreative. Dal 2012 gli è stato associato l’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato “Alberico Marrone”.

All’interno del Convitto i visitatori della XXI Giornata FAI hanno potuto anche visitare ben tre mostre:
innanzitutto quella allestita al piano terra e all’interno della Cappella di S. Bartolomeo, intitolata “Vestes civiles ornatusque militares Friderici Aetate Secundi”, che è stata curata dall’associazione storico culturale foggiana “Imperiales Friderici II” e che ha riguardato l’abbigliamento civile e gli equipaggiamenti militari sia degli occidentali sia degli orientali (saraceni), all’epoca dell’imperatore svevo Federico II;
poi la Mostra di Abiti Medievali e “medievali rivisitati”, sempre dell’epoca di Federico II (XIII secolo), allestita nella Sala Rosa, al primo piano, e curata della sezione Moda dell’I.P.I.A. “Marrone”; ed infine quella fotografica, allestita nella Sala Dante sempre al primo piano.

Nell’estesa e panoramica Villa Comunale (con mirabile vista sulla fortezza angioina, sul Tavoliere e sui Monti Dauni) il FAI ha allestito un proprio gazebo informativo e la mattina di sabato 23 marzo 2013 ha avuto luogo un gioco per le scuole denominato “Caccia al particolare”.

Tra le iniziative enogastronomiche vanno annoverate il buffet medievale, tenutosi la sera del medesimo giorno al primo piano del Convitto, nel salone adibito a refettorio, e l’Aperitivo delle Palme, offerto dalla Pro Loco lucerina e svoltosi in Piazza Nocelli a partire dalle ore 11:30 del mattino seguente, la Domenica delle Palme appunto.

Il presente fotoreportage è integrato dalle sottostanti dieci immagini che raffigurano:
- la parte centrale del prospetto principale del Convitto Nazionale Statale “Ruggero Bonghi” (foto n. 1);
- una parte dell’atrio d’ingresso con una vasca romana, una lapide ed un busto del filosofo e letterato lucerino a cui è intitolato lo stesso istituto (foto n. 2) ;
- il relativo chiostro settecentesco (foto n. 3);
- l’interno della Cappella, intitolata a San Bartolomeo, con la mostra “Vestes civiles ornatusque militares Friderici Aetate Secundi”, curata dall’associazione “Imperiales Friderici II” di Foggia (foto n. 4);
- la Mostra di Abiti Medievali e “medievali rivisitati”, allestita nella Sala Rosa e curata della sezione Moda dell’I.P.I.A. “Marrone” (foto n. 5);
- la mostra fotografica sulla storia del Convitto, allestita nella sala Dante (foto n. 6);
- la Villa Comunale lucerina con la Fortezza angioina sullo sfondo (foto n. 7);
- il monumento in onore dell’imperatore romano Augusto, situato nella Villa Comunale (foto n.8);
- l’Aperitivo della Palme (foto n. 9) ed il relativo manifesto (foto n. 10).

 
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