Il reportage è al presente perché si spera che tutto ritorni come prima dell’alluvione che ha messo in ginocchio le Cinque Terre.

In Liguria Le Cinque Terre – Parco Nazionale e Patrimonio dell’Umanità tutelato dall’Unesco dal 1997, – è un’area mediterranea naturale e incontaminata racchiusa da due promontori.

I cinque borghi arroccati a strapiombo tra mare cristallino e terra, che si sviluppano su cinque miglia di costa rocciosa Tirrenica tra insenature e scogliere, sono: Riomaggiore, Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia e Manarola. A ridosso di questi paesi, le cui abitazioni, case-torri di tre o quattro piani, tinteggiate con i tipici colori liguri, scendono dolcemente su spiaggette e cale le colline di vite e olivo, rendendo il paesaggio suggestivo e unico al mondo.

Riomaggiore, il borgo più orientale delle Cinque Terre, fu fondato da un gruppo di profughi greci giunti qui nel periodo di Leone III – VIII sec.. Si sviluppa lungo la stretta valle del torrente Rivus Maior, ora coperto, ed è stato strutturato a gradoni, terrazzamenti, come i borghi situati in valli torrentizie. Da visitare sono la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, fatta edificare dal Vescovo di Luni nel 1340 e i ruderi del Castello del XV e XVI sec..
Dalla famosa, rilassante e suggestiva “via dell’Amore” che unisce Riomaggiore a Manarola, si gode di uno spettacolare panorama scandito dal rumore delle onde sull’alta scogliera e dalle agave sulle cui foglie molti turisti hanno testimoniato la loro presenza. Vi è persino un trono per gli innamorati che intendono farsi immortale in una foto ricordo.

Monterosso al Mare, il borgo più occidentale delle Cinque Terre, ha stupende spiagge molto estese e con acque cristalline. La torre Aurora, con quella del castello e con quella divenuta campanile della chiesa, sopravvissute alle 13 torri esistenti nel XVI sec., divide il borgo antico medievale da quello moderno e residenziale. A Monterosso Vecchio si trovano i resti del castello obertengo a strapiombo sul mare, le tipiche case-torri attraversate da stretti carruggi e la chiesa di San Francesco dove è custodita la Crocifissione.

Vernazza, il cui nome deriva da “Gens Vulnetia”, antica famiglia romana alla quale appartenevano gli schiavi che, una volta liberati, fondarono il paese, fu edificata intorno all’anno Mille su di uno sperone roccioso. Il borgo che si sviluppa lungo il torrente Vernazzola, ora coperto, è composto da ripide e strettissime viuzze che scendono verso la strada principale che finisce in una piazzetta situata di fronte al porticciolo, ma anche da costruzioni difensive, case-torri, il Torrione e il castello dei Doria, simbolo dell’importanza economica avuta nell’antichità sotto la protezione dei Genovesi che la difesero dai Saraceni e dalle invasioni barbariche, e da pregiati elementi architettonici, quali portali, balconi e porticati.

Anche Corniglia il cui nome deriva da “Gens Cornelia”, famiglia romana padrona del luogo, si trova su un promontorio roccioso a picco sul mare, alto un centinaio di metro. Dopo la salita lungo una scalinata, “la Lardina”, di 33 rampe e 400 gradini circa o dalla strada carrozzabile che dalla ferrovia conduce al paese, si possono ammirare gli altri quattro borghi delle Cinque Terre. Da vedere a Corniglia sono la chiesa parrocchiale di San Pietro in stile gotico-ligure, i ruderi di una rocca del 1500 circa e la caratteristica via principale Fieschi percorsa dalle caratteristiche case tinteggiate in variopinti colori.

Infine, Manarolail cui nome deriva dal latino “Manium arula” cioè tempietto dedicato ai Mani ha origini molto antiche fu fondata probabilmente da un insediamento romano. Il borgo che si sviluppa lungo il torrente Groppo, ha le stesse caratteristiche variopinte case-torri arroccate su un promontorio di roccia scura a picco sul mare. Da vedere nella piazza centrale la gotica Chiesa di San Lorenzo, l’oratorio dei Disciplinati e la torre campanaria.

Questo Patrimonio dell’Umanità offre spettacolari panorami, rilassanti e interessanti passeggiate alla scoperta degli angoli suggestivi dei borghi, visite alle chiese, ruderi di castelli e torri, gite in barca, bagni nelle acque cristalline in baie, anfratti ed incantevoli spiaggette insieme ad una cucina e vini di prima qualità.

Anche se il recente disastro accaduto a questi borghi incantevoli ha deturpato Le Cinque Terre, si spera che presto tutto ritorni come nelle foto del presente reportage e video.

 
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Commenti (9)


  1. Ringrazio Diana per le stupende foto. Alla vigilia di una nuova ondata di maltempo, quando ancora ci sono dei dispersi, dopo aver visto tante immagini di distruzione ed ascoltato drammatiche testimonianze, quanto da te immortalato ed oggi offerto alla nostra visione e riflessione (con ricche descrizioni dei luoghi) non può che suscitare tanti interrogativi. Per esempio sulla capacità di individuare i limiti naturali all’antropizzazione del territorio.


  2. Bellissimo reportage di queste terre a due passi da casa mia, speriamo tutti che ritrovino il loro splendore, anche se, per Riomaggiore e Vernazza, sarà un’ impresa ardua e ci si aspetta altri due giorni di pioggia intensa.


  3. @ Matteo concordo perfettamente con te


  4. @ angin – altra pioggia non ci voleva proprio in questo momento – speriamo bene


  5. Ottime foto Diana e ottima l’idea di presentare questo reportage adesso. Un augurio per la popolazione di quegli splendidi luoghi che tutto si risolva nel migliore dei modi e soprattutto al più presto.


  6. grazie Stefy – mi accingo a inserire i tre comuni delle Cinque Terre Riomaggiore – Vernazza e Monterosso a Mare con le frazioni Manarola e Corniglia – nell’augurio che il maltempo che di nuovo li colpisce non possa fare ulteriore danni e che come dici tu, si risolva tutto nel migliore dei modie soprattutto al più presto.


  7. Le belle foto di Diana giungono al momento più opportuno per dimostrare quanto siamo capaci di distruggere ciò che con fatica avevamo conquistato; le immagini e le voci di disperazione che in questi giorni ci pervengono dalla TV dovrebbero davvero farci riflettere!


  8. infatti kris – hai colpito nel segno! Le mie foto sono un monito a fermarci a non distruggere la nostra Terra – dobbiamo riflettere! Rivedo queste foto con il magone – con tristezza nel cuore e non è bello sentirsi dire dagli amici e conoscenti “beate te che le hai viste, io non ho fatto in tempo”


  9. che meraviglia le tue foto! viene proprio il magone… :(

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