Da ormai 10 anni normalmente nell’ultima domenica di luglio si svolge a Montemignaio (ridente località del Casentino collocata a metà strada fra Firenze ed Arezzo) una simpatica manifestazione che esalta un prodotto tipico italiano: il VINO.

La manifestazione è organizzata dalla Polisportiva di Montemignaio con il supporto del Comune, dell’Associazione Sommelier italiani e chiaramente delle Case Vinicole e vuol fondamentalmente far conoscere il paese e far apprezzare il vino italiano.

Infatti la manifestazione si tiene all’interno delle vecchie mura castellane di quello che fu un Castello dei Conti Guidi (di cui restano oltre le mura e la porta il Cassero, la Torre Campanaria e la Chiesa di Sant’Agata) e sotto ognuno dei vari “gazebo” un sommelier propone uno o più assaggi di vini provenienti dalle varie Regioni italiane indicandone le caratteristiche ed i pregi, gli abbinamenti con i cibi ecc. in maniera che l’avventore non sorseggi soltanto ma acquisisca, attraverso una spiegazione data da esperti, quelle nozioni che possono contribuire ad apprezzare al meglio il vino stesso adottando quelle “accortezze” (giusta temperatura, preventiva ossigenazione ed abbinamento corretto con i cibi) che fanno esaltare maggiormente il suo valore.

Chiaramente il vino toscano fa la parte del leone (specialmente quello proveniente dal Chianti) ma anche gli altri vini toscani e molti di quelli piemontesi (in particolare Barolo, Barbaresco e Moscato), siciliani e calabresi hanno raccolto molte preferenze.

In questa manifestazione, e di fronte a tanta bontà vinicola, non trova posto il vino locale (in genere con bassa gradazione alcolica in quanto la collocazione geografica del Casentino non consente la coltivazione dell’uva per la vinificazione) e come ha affermato un anziano signore casentinese mentre sorseggiava un bicchiere di buon Chianti “meno male che nel mondo le viti non sono solo in Casentino”.

Ma se nel Casentino “non viene il vino buono” ci sono altri prodotti tipici di questa zona che gli organizzatori della festa tentano di valorizzare proponendo, insieme ai vini, anche assaggi di alcune specialità locali quali i “fagioli all’uccelletto”, le patate novelle cotte nei vecchi forni a legna ed i famosi salumi (prosciutto e salame) prodotti ancora con i vecchi metodi di salatura e conservazione.

Detto questo per illustrare brevemente la manifestazione due parole sulla partecipazione della gente: è stata notevole anche perché favorita anche dal bel tempo andando oltre le più rosee aspettative degli organizzatori i quali sono attesi alla successiva e più importante manifestazione annuale del 20 agosto denominata “la FESTA del CASTELLO” e che si apre con un Corteo Storico, con esibizioni di sbandieratori e falconieri, ha il suo “clou” nella cena “itinerante” all’interno del Castello e si conclude con il ballo in piazza (i lettori sono invitati!).

 
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