“GIUSTIZIA UGUALE PER TUTTI, NO ALLA PRESCRIZIONE!” è questo il messaggio che hanno voluto esternare alcuni cittadini, protagonisti di una silenziosa e civile manifestazione all’esterno dell’aula bunker del Tribunale di Reggio Calabria.
È da qui che riparte il processo “Miramare”, da un gruppo spontaneo di reggini desiderosi di accendere i riflettori su un caso passato in sordina per troppo tempo. Dal luglio 2015 sono già passati più di 5 anni e una parte della Città non ci sta a questa lentezza nella macchina giudiziaria. La richiesta dei manifestanti è semplice: “GIUSTIZIA UGUALE PER TUTTI” con tanto di bilancia simbolo dell’equità del giudizio nei cartelloni esposti.

Gli imputati dell’inchiesta, oggi finita in secondo piano ma che tanto fece scalpore alcuni anni fa, il Sindaco Falcomatà, il segretario generale del Comune di Reggio, Giovanna Acquaviva, l’ex dirigente Maria Luisa Spanò e gli Assessori della Giunta dell’epoca, Armando Neri, Giovanni Muraca, Saverio Anghelone, Patrizia Nardi, Giuseppe Marino, Agata Quattrone e Nino Zimbalatti. Oltre alla parte politica, il principale coinvolgimento riguarda Paolo Zagarella, imprenditore e Presidente dell’Associazione “Il Sottoscala”, favoriti illecitamente (stando all’inchiesta) proprio dalla Giunta del primo Governo Falcomatà con l’assegnazione dello storico Hotel che rientra nel patrimonio comunale. L’accusa della Procura infatti ruota attorno alla delibera dell’estate 2015 con cui si affidava il Miramare in gestione proprio all’Associazione di Zagarella. Per questo scandalo, al momento tuttavia sta pagando solo l’allora assessore ai Lavori pubblici Angela Marcianò, colei che ha denunciato l’irregolarità dei fatti.

Proprio in virtù di questo, prima dell’inizio dell’udienza di oggi, alcuni reggini si sono dati appuntamento all’ingresso dell’aula bunker per attirare l’attenzione dei media e soprattutto sollecitare la magistratura ad un corretto iter giudiziario del processo, nei tempi giusti e impedendo la prescrizione del reato di abuso d’ufficio, cosa paventata a più riprese anche nel corso dell’appena terminata campagna elettorale non solo dalla stessa Marcianò ma anche dalla coalizione di centro-Destra. Marcianò che, ad oggi, è appunto l’unica per la quale è subentrata la sospensione dagli incarichi pubblici, per via della Legge Severino.

Balzata adesso nuovamente agli onori delle cronache la possibilità di prescrizione (cosa che eviterebbe la sospensione di tutti gli altri indagati), alcuni
cittadini hanno deciso di alzare l’attenzione su tutto ciò e non arrendersi a questa possibilità.Le ultime notizie davani il rinvio al 14 gennaio ore 10,30 aula bunker per altri 4 testi del p.m. ( Foto Aldo )Fiorenza

 
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