A Bovino, comune dei Monti Dauni meridionali che per le proprie bellezze storico-artistiche e paesaggistiche è stato insignito della Bandiera arancione dal T.C.I. ed incluso nel club dei Borghi più belli d’Italia, nel secondo fine settimana del mese di ottobre dell’anno 2017 hanno avuto luogo dapprima la Festa Patronale in onore di San Marco vescovo di Eca, nella giornata di sabato 7, e quindi quella di San Celestino soldato e martire, il giorno successivo vale a dire la seconda domenica del mese, come da consolidata consuetudine.

Inoltre le due giornate, insieme a quelle del fine settimana precedente (sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre), sono state interessate anche dalla Festa Nazionale del PleinAir, evento facente parte delle Giornata delle Bandiere arancioni ed organizzato dall’Associazione dei Paesi Bandiera Arancione e dalla rivista “PleinAir”. Lo stesso evento turistico-culturale ha comportato l’apertura straordinaria del Museo Diocesano, ospitato nel Castello Ducale, del Museo Civico “Carlo Gaetano Nicastro” e del Museo della Civiltà Contadina, nonché le visite guidate ai monumenti bovinesi e le escursioni alle bellezze paesaggistiche del territorio.

Le celebrazioni religiose relative al protettore di Bovino, San Marco vescovo di Eca, e culminate con i festeggiamenti del 7 ottobre, si sono tenute, come di consueto, nella romanica Concattedrale di Santa Maria Assunta la quale comunica internamente con la chiesa intitolata al santo stesso (risalente alla fine del XII secolo) ed al suo interno custodisce due artistici busti-reliquiari che lo ritraggono (uno in argento e l’altro ligneo) in due apposite nicchie, le rispettive spoglie sotto l’altare maggiore settecentesco, ed inoltre quelle di diversi vescovi dell’antica diocesi bovinese, lungo le sue pareti laterali e sotto il pavimento. Presso tale complesso religioso ha sede la Confraternita di San Marco d’Eca, organizzatrice della Festa patronale in suo onore insieme alla Parrocchia della Concattedrale ed all’Amministrazione Comunale.

L’evento più significativo ed atteso della Festa Patronale di San Marco d’Eca è stato senza dubbio la processione dei due busti-reliquiari, vestiti a festa, che sono stati condotti a spalla dai rispettivi confratelli, dopo la conclusione della Santa Messa delle ore 18. Il busto d’argento, sormontato da una mitria tempestata di pietre preziose, è popolarmente detto dai bovinesi «di San Marco ricco», quello ligneo «di San Marco povero». Nel loro cammino di fede per le suggestive vie del centro storico medievale e della parte urbana compresa tra questo nucleo e la villa comunale, i due simulacri del santo vescovo e protettore sono stati preceduti dalla confraternite bovinesi (del Carmine, del Rosario, della Buona Morte, dell’Annunziata e di San Marco d’Eca) e dal parroco della Cattedrale (don Leonard Kamanzi) con i chierichetti. Alle loro spalle hanno invece sfilato il gonfalone della Città di Bovino, le autorità militari e civili col sindaco Michele Dedda, la banda musicale “Città di Troia” ed i fedeli restanti. Al termine della processione i confratelli di San Marco d’Eca, si sono disposti dinanzi alla facciata della Concattedrale con i due busti ed il parroco e nel contempo si sono muniti di ceste ricolme di noci del territorio locale. Dopo il discorso di preghiera del presule e quello del priore della stessa confraternita ha avuto luogo il tradizionale e singolare rito del lancio delle noci, rievocante il miracolo attribuito dalla tradizione popolare bovinese al suo protettore San Marco vescovo di Eca, con il quale egli guarì uno storpio contro cui venivano lanciate addosso delle noci per schernirlo. Oltre a raccogliere le noci lanciate, le persone presenti hanno anche potuto raccogliere, con le proprie mani, quelle ancora contenute nelle ceste portate dai confratelli. Dopo il rientro dei due busti-reliquiari nella Chiesa di San Marco d’Eca, essi sono stati spogliati dei ricchi paramenti vescovili da cerimonia e rivestiti con altri più sobri, prima di essere ricollocati nelle rispettive nicchie. Nella stessa serata, occasionalmente animata dall’accensione delle luminarie e dalla presenza delle bancarelle presso la villa comunale, ha avuto luogo in diversi punti del suggestivo centro storico medievale l’annuale Sagra «Sapori d’autunno», materializzatasi con la presenza degli stand enogastronomici presso i quali gli addetti hanno provveduto a rifocillare la folla pagante con le eccellenze mangerecce locali tipiche di questo periodo dell’anno.

Gli eventi religiosi della Festa di San Celestino soldato e martire, occorsa quest’anno domenica 8 ottobre, si sono invece svolti all’interno dell’ottocentesca Chiesa di Santa Maria della Grazie, in cui si venera il corpo del santo milite, martirizzato dai Romani per la sua conversione al cristianesimo. Esso è conservato in un’apposita urna lignea dorata e barocca insieme ad un’ampolla del suo sangue. Presso la chiesa stessa ha sede la Confraternita della Buona Morte.

Intorno alle ore 11:30, l’uscita dalla suddetta chiesa dell’urna col corpo del soldato martire San Celestino è stata salutata dalla Fanfara dei Bersaglieri, e quella successiva della Madonna delle Grazie dalla banda musicale. Si è dunque formato il corteo processionale che ha visto sfilare innanzitutto due figuranti a cavallo nelle vesti di centurioni romani e le confraternite bovinesi. L’urna col corpo di San Celestino, martirizzato dai Romani per la sua conversione al Cristianesimo, è stata condotta a spalla sia dai Bersaglieri sia dai confratelli della Buona Morte, alternatisi lungo il percorso. Dietro di essa hanno fatto seguito: la Fanfara dei Bersaglieri, il clero bovinese, il simulacro della Madonna delle Grazie, portato a spalla dalle consorelle della medesima confraternita, il gonfalone del Comune di Bovino con le autorità civili e militari, la banda musicale ed i fedeli. Sia la Fanfara dei Bersaglieri sia la banda cittadina hanno curato gli accompagnamenti musicali, inframezzati ai momenti di preghiera. Il percorso processionale che ha interessato le principali e caratteristiche stradine del centro storico, è avvenuto in senso inverso rispetto a quello delle processioni dei Santi Patroni (Madonna di Valleverde e San Marco vescovo di Eca). Anche in questo caso la processione ha poi raggiunto la villa comunale ed il corso Vittorio Emanuele dove è stata salutata dalle batterie e dai fuochi pirotecnici diurni. Dopo essere tornata nel centro storico la processione ha infine raggiunto Piazza dei Conti di Loretello, dinanzi alla Chiesa di S. Maria delle Grazie, dove si è conclusa col saluto dell’urna col corpo di San Celestino da parte della Fanfara dei Bersaglieri partecipanti alla festa.

Dopo un’esibizione pomeridiana della Fanfara dei Bersaglieri, i festeggiamenti sono stati caratterizzati in serata dalla deposizione delle corone dinanzi al Monumento ai Caduti in Piazza M. Boffa ed alla lapide in onore del bersagliere bovinese Serafino Lombardi, oltre che nella villa comunale presso il Monumento ai Caduti. Tutta la giornata della festa è stata animata anche dalla tradizionale Fiera di San Celestino, oltre che dalle suddette luminarie.

Il presente fotoreportage è illustrato dalle sottostanti otto immagini che ritraggono:
il busto-reliquiario d’argento e quello di legno di San Marco vescovo mentre sfilano in processione la sera di sabato 7 ottobre 2017 (foto nn. 1-2);
il rito del lancio delle noci, subito prima del rientro dei due busti vescovili di San Marco nella Concattedrale e, attraverso essa, nella rispettiva chiesa (foto n. 3);
una cesta ricolma di noci che vengono raccolte dai fedeli del luogo (foto n. 4);
pani ed arnesi della loro lavorazione in mostra presso uno stand gastronomico allestito, per l’occasione, nel suggestivo centro storico bovinese (foto n. 5);
il programma dell’edizione del 2017 della Festa patronale in onore di San Marco vescovo di Eca (foto n. 6);
la statua della Madonna delle Grazie e l’urna con il corpo di San Celestino soldato e martire esposti alla venerazione dei fedeli, in occasione dei festeggiamenti per quest’ultimo, all’interno della Chiesa intitolata alla stessa Madonna (foto n. 7);
l’urna con il corpo di San Celestino soldato e martire, festeggiato dalla comunità di Bovino ogni anno la seconda domenica di ottobre (foto n.8).

 
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