Tonino Scala

C’è bisogno di discontinuità, a Torre Annuinziata come nel paese.

Sembra un film già visto tutti insieme per vincere, senza una strategia comune, un programma comune con liste civiche che, quando sostengono una coalizione sono di destra e, nel momento in cui sono nel centrosinistra, sembrano non avere più il peccato originale. Così non andiamo da nessuna parte.

Il dibattito di questa estate dopo la bella lettera dell’ex magistrato Del Gaudio che ha visto le forze del centro sinistra merita una riflessione più ampia e non può essere utilizzato solo per attaccare la giunta in carica. La questione morale deve riguardare soprattutto noi. Pensare poi di avere una baraonda come nelle ultime tornate elettorali ed arrivare nelle ultime ore con il coniglio dal cilindro abbiamo visto i risultati che ha prodotto. Serve serietà e voglia di discontinuità.

Dobbiamo mettere in campo un progetto non solo credibile, ma che dia un respiro alla città che oggi non ha prospettive. Bisogna riaccendere la speranza e non lo possiamo fare riesumando vecchi riti e liste border line.

Non è pensabile nemmeno di riprendere candidati che una volta erano del centrodestra ed oggi sembrano avere, dopo aver governato la città, una nuova stagione. In questo contesto le primarie, proprio perchè SEL, in generale,  le ritiene fondamentali per la selezione dei candidati, non possono essere svilite o strumentalizzate da chicchessia, ma ne va verificata l’agibilità caso per caso.

Senza regole certe e una griglia di candidati autorevoli, capaci di interpretare il rinnovamento, si rischiano di ripetere penosi episodi del recente passato.

 
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