Arrestati gli assassini del giovane ucciso lo scorso ottobre a San Giuseppe Vesuviano. Una banale lite su un sorpasso sembra essere la causa scatenante di una morte assurda.

Questa mattina i Carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata e della stazione di San Giuseppe Vesuviano hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare, emesse rispettivamente dal GIP di Nola e dal GIP del Tribunale per i Minorenni di Napoli, traendo in arresto Giuseppe Casillo di 19 anni, e L. M. di 17, entrambi incensurati, per l’omicidio del ventottenne Giuseppe Pizza, avvenuto nella notte del 18 ottobre scorso in San Giuseppe Vesuviano.

In quella circostanza il cadavere del giovane fu rinvenuto, in via Croce Santa, riverso in strada a fianco della propria autovettura, ucciso con un colpo di coltello al torace e ferito anche in diverse parti del corpo con la stessa arma.

Le successive indagine, coordinate dalla Procura oplontina in sinergia con la Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli, hanno permesso di ricostruire la dinamica dell’omicidio, chiarendo che, a vibrare la coltellata mortale delle sette rinvenute sul cadavere, era stato il minorenne, mentre Casillo aveva concorso nel pestaggio della vittima.

In realtà le indagini si erano presentate particolarmente difficili, in considerazione del – purtroppo non insolito – atteggiamento omertoso di coloro che avevano assistito all’episodio.
Solo grazie alla sinergia tra le parti (I carabinieri del gruppo di Torre Annunziata nell’individuare, partendo praticamente dal nulla, gli ambienti e i soggetti che potevano essere coinvolti a vario titolo nell’episodio; i sostituti dei due uffici inquirenti nel tracciare la rotta di un’indagine efficace nei risultati e corretta nella procedura; il gip nel valutare positivamente, con le dovute correzioni, il percorso investigativo intrapreso ed assisterlo con le necessarie autorizzazioni nelle intercettazioni telefoniche ed ambientali che si sono rivelate decisive) è stato raggiunto un risultato che, allo stato, risulta altamente affidabile.

In definitiva, è stato accertato che da una banale lite determinata da sorpassi e inseguimenti stradali, attraverso un’escalation di violenza gratuita e inspiegabile, è stata stroncata la vita di un giovane e rovinata quella di altri due, che pur in precedenza non avevano mai avuto a che fare con la giustizia.

Tuttavia le indagini sono tuttora in corso in quanto è indispensabile – come fa anche notare il GIP di Nola nella sua ordinanza – accertare ancora i più minuti dettagli di una vicenda sicuramente complessa nel suo prolungato svolgimento, ivi comprese eventuali ulteriori responsabilità.

 
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