Marchio DOP e IGP per il pane di Torre Annunziata: il primo passo della neonata Associazione Confesercenti Oplontina.

Sono ventinove i panificatori in città, di cui circa ventiquattro con licenza alla vendita, che da anni portano avanti la tradizione del pane, alimento fondamentale della dieta mediterranea. E proprio per proteggere la loro secolare attività che è nata l’idea di chiedere una denominazione appropriata per il prodotto torrese che nasce, a differenza del pane comune, senza l’utilizzo di lievito.

Per il fragrante prodotto “made in Oplonti” viene, infatti, utilizzato il “criscito”, lievito madre da cui ogni giorno, rimescolandolo con nuova farina, si ricava l’impasto per il pane fresco. Alcuni panifici, come quello famoso di “Nunziatiello”, conservano il lievito madre addirittura dagli inizi del secolo scorso e, nel caso del sopracitato panificio di piazza Ernesto Cesaro, utilizza come ingrediente anche la semola. Un particolare questo che conferisce al prodotto un sapore inconfondibile e unico.

Tutto questo non è sfuggito ai dirigenti dell’Associazione Confesercenti Oplonti che, a pochi giorni dalla fondazione, hanno subito inoltrato domanda per avere il marchio di qualità per il pane di Torre Annunziata al fine di tutelarlo e tutelare i consumatori.

 
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