Ad Ascoli Satriano, cittadina della Capitanata meridionale famosa per i suoi siti archeologici ed i suoi monumenti ed istituzioni culturali, nei giorni 18, 19 e 20 agosto 2016 si sono svolti i festeggiamenti estivi in onore di San Potito martire, patrono principale, il quale ogni anno viene anche festeggiato in inverno, il 14 gennaio, nel giorno del suo martirio avvenuto, ad opera dei Romani, tra il 160 ed il 180 d.C., sotto l’impero di Antonino Pio, nel territorio di questo comune, in località Mefite.

Mentre la festa patronale del 14 gennaio è prettamente religiosa in quanto l’artistico busto d’argento seicentesco di San Potito viene onorato con funzioni religiose dal clero, dalle autorità e dal popolo ascolano solo all’interno della Concattedrale della Natività della Beata Vergine Maria, quella agostana, che dura tre giorni (18-19-20 agosto), è invece caratterizzata non solo dalla solenne processione serale dello stesso busto del Patrono per le principali vie e piazze cittadine (giorno 18, ore 20 circa) ed ovviamente dalle funzioni religiose in suo onore in Concattedrale, tra cui il Solenne Pontificale presieduto dal vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano (giorno 19, ore 19:30), ma anche e soprattutto dai festeggiamenti esterni con luminarie, bancarelle, giostre e diversi eventi civili. Questi ultimi consistono in concerti di complessi bandistici (nel 2016 quelli dei complessi “Antonio Sarni” di Ascoli Satriano la sera del 18 e “Paolo Falcicchio” di Gioia del Colle la sera seguente), concerti di noti cantanti (nel 2016 quello di Paolo Belli la sera del 20), nonché spettacoli vari ed iniziative culturali e ludiche tra cui la Lotteria di San Potito. Gli eventi sono opportunamente programmati di anno in anno dal locale Comitato Feste. Inoltre la festa patronale estiva è animata da un maggior numero di persone perché vi partecipano gli ascolani emigrati che vi fanno ritorno per le vacanze ed anche diversi turisti.

In entrambe le feste patronali, sia la sera del 14 gennaio, dopo il lancio di artistici palloni aerostatici multicolori, sia la sera del 18 agosto, al termine della processione del busto di San Potito, viene riproposto in Piazza Papa Giovanni Paolo II, cuore pulsante del centro della cittadina dauna, il tradizionale sparo del ciuccio, prima degli spettacolari fuochi pirotecnici. Si tratta di asino di ferro e carta, montato su un carrello, recante sul corpo la scritta “W San Potito” e carico di botti che, all’occasione, esplodono mentre viene condotto in giro attorno al Monumento ai Caduti, che occupa il centro della piazza.

La ragione di questa usanza singolare è da ricercare in una leggenda secondo la quale proprio presso Ascoli Satriano, nella suddetta località Mefite, sprofondò nel fango un asino di un mulattiere di Tricarico il quale, non riuscendo a risollevarlo, lo privò del carico, lo uccise e gli tolse la pelle per venderla. Dopo aver pregato San Potito e percorso un tratto di strada, il mulattiere udì dei ragli e vide venirgli incontro l’asino che aveva da poco soppresso e che nel frattempo era risorto miracolosamente. Dopo avergli rimesso addosso la pelle, però al contrario, il mulattiere fu condotto dallo stesso asino sul luogo dove era sprofondato. Qui l’uomo scavò il terreno e ritrovò i resti mortali di San Potito martire che compose e trasferì nella sua Tricarico, dove poi furono venerati dai fedeli.

Il presente fotoreportage è illustrato dalle sottostanti sei immagini aventi per oggetto:
un momento dei Vespri Solenni in onore di San Potito martire, celebrati nella Concattedrale della Natività della Beata Vergine Maria alle ore 19:30 del 18 agosto 2016, subito prima della processione dell’artistico busto d’argento del Patrono di Ascoli Satriano (foto n. 1);
l’arrivo della processione di San Potito in Piazza Papa Giovanni Paolo II, la principale del centro ascolano (foto nn. 2-3);
lo sparo del ciuccio, iniziato dopo l’arrivo in piazza della processione e la conseguente sosta di preghiera, entrambe guidate da mons. Luigi Renna, vescovo di Cerignola Ascoli Satriano (foto n. 4);
fontane di luce accese all’inizio del successivo spettacolo piromusicale, avvenuto con la piazza al buio ed a sua volta caratterizzato anche dallo spettacolare incendio del campanile della Concattedrale (foto n. 5);
il manifesto dell’evento (foto n. 6).

 
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