Da alcuni anni, precisamente dal maggio del 2009, è stata riaperta al pubblico, a Napoli, una stupenda cappella di cui molti napoletani ignorano l’esistenza.
Essa si trova, al terzo piano dello stabile, esattamente in corrispondenza della più conosciuta Cappella Sansevero.

Nel lontano 1608, il marchese Giovan Battista Manso fondò il Real Monte di Manso con lo scopo di assistere negli studi, gratuitamente, i figli delle famiglie patrizie napoletane cadute in difficoltà e di quelle nobili, aggregate come Montiste.

Nel 1654 il Monte acquistò il palazzo del Principe di Scanno Girolamo d’Afflitto, con ingresso in via Nilo, 34 e vi stabilì la propria sede. Qui sorse il Seminario dei Nobili e la gestione didattica venne affidata ai Padri Gesuiti.

Per assistere alle funzioni religiose i seminaristi dovevano, però, recarsi alla chiesa del Gesù Vecchio o al Collegio in Pizzofalcone. Si sentì allora l’esigenza di dotare il complesso di una chiesa per cui il Monte acquistò, dal Principe Raimondo di Sansevero, l’area del piano sovrastante la Cappella Sansevero e nel 1748, per concessione di Papa Benedetto XIV, vi fu edificata la nuova Cappella.

Questa, durante la seconda guerra mondiale e poi con il terremoto del 1980, subì notevoli danni e solo dopo gli anni ’90 i Governatori della Fondazione, con l’aiuto di altri benefattori, riuscirono a fare gli interventi necessari per riportarla al suo antico splendore insieme a tutto l’intero complesso seminaristico.

Da alcune foto affisse alle pareti della galleria appare chiaro il degrado da cui erano stati sopraffatti i vari ambienti.
Nella galleria sono esposti anche numerosi paramenti sacri realizzati con la preziosa seta di San Leucio e lavorazione in oro

Il 26 maggio 2009, dopo circa 60 anni di chiusura, è stata, quindi, riaperta al pubblico la meravigliosa Cappella con il suo splendido altare ligneo, sovrastato dalle statue policrome degli Arcangeli fra quelle di Sant’Ignazio di Loyola e San Francesco Saverio.
La pala rappresentante la Madonna con Bambino e Santi Gesuiti è del pittore Francesco de Mura.
Di Nicola Ingaldi è la statua dell’Immacolata Concezione a cui è dedicata la chiesa.

Sulla parete opposta all’altare è il prezioso organo del XIX secolo a cui è stata restituita l’originale laccatura.

Nell’attigua cappelletta si possono ammirare una Madonna Addolorata dinanzi al suo Gesù morto ed un crocifisso ligneo in cui il Cristo, contrariamente alla maggioranza delle rappresentazioni, reca i chiodi infissi su entrambi i piedi.

Il 7 giugno del 2011 la Cappella è stata impreziosita dalla scultura del “Cristo Svelato o Luce Nascosta” di Giuseppe Corcione, statua collocata esattamente in asse con il sottostante “Cristo Velato” del Sammartino.

La visita al complesso viene effettuata tramite l’Associazione Culturale “Megaride” con la guida di Maria Girardo, storico dell’arte.

 
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