Il 19 agosto 2014, San Marco la Catola, piccolo comune dei Monti Dauni settentrionali situato a breve distanza dai confini della Capitanata col Molise e con la Campania, ha festeggiato, come ogni anno per consolidata tradizione, i propri patroni San Liberato martire e Maria SS. della Vittoria.

Il culto di San Liberato martire a San Marco la Catola ha inizio nel 1754 con la traslazione in questo paese delle sue sacre reliquie, che insieme a quelle dei Santi martiri Simplicio, Aurelio e Benedetta, erano state prelevate dal cimitero di Priscilla, a Roma, su disposizione del card. Giovanni Antonio Guadagni (vescovo di Tuscolo, Vicario Generale di papa Benedetto XIV e Giudice Onorario della Curia Romana) e donate al sacerdote don Silvestro Villani, dopo essere state rinchiuse e sigillate in una teca di legno, coperta da una carta ondulata e legata da una cordicella rossa. Di queste notizie ci informa la copia del Rescritto di autenticazione che è esposta in fondo alla navata sinistra della seicentesca Chiesa Madre di San Nicola di Mira, presso questa teca ed al di sotto della nicchia contenente la statua di San Liberato martire che si trova sinistra dell’altare dell’Assunta, a sua volta fiancheggiato a destra da quella con la statua di San Marco evangelista.

Nello stesso luogo si legge anche una copia dell’atto 4734 del 24 agosto 1929, di cui originale si conserva nell’archivio parrocchiale. Il documento venne stipulato dal notaio Leonardo Farace in Roseto Valfortore e riferisce che Falcone Nicola fu Filippo (nato il 10 maggio 1821 e morto il 5 maggio 1899) raccontava sempre alla sua famiglia ed ai suoi amici e conoscenti che nei primi giorni dell’agosto del 1877 venne svegliato improvvisamente dal suo sonno in mezzo all’aia, e, vedendosi circondato da “fiamme paurose”, alzò lo sguardo al cielo ed invocò il martire San Liberato perché lo aiutasse. Al momento dell’invocazione apparve all’uomo un bel giovinetto a lui sconosciuto che provvide subito a domare il fuoco e che, alla sua domanda su chi fosse, gli rispose di venire a San Marco la Catola il giorno 19 dello stesso mese e che lì lo avrebbe trovato e riconosciuto. Il fatto puntualmente si verificò e da allora il 19 agosto di ogni anno, quando San Marco la Catola festeggia il Santo Patrono nel cui simulacro aveva riconosciuto il giovinetto accorso in suo aiuto, Nicola Falcone vi si recò per riconoscenza e per ringraziarlo della grazia ricevuta “per 32 anni di seguito”.

Per quanto concerne la festa patronale del 19 agosto 2014, l’evento più atteso dai sammarchesi, residenti ed emigrati, e dai vacanzieri è stato senza dubbio la processione, per le principali vie e piazze del paese, della statua di San Liberato martire, dell’urna contenente le sue spoglie e della statua di Maria SS. della Vittoria, anch’essa molto venerata dalla popolazione locale, che è normalmente collocata nella nicchia del rispettivo altare che è il primo della parete destra della navata principale della Chiesa Madre.

Il cammino della processione ha avuto inizio al termine della Solenne Concelebrazione Eucaristica delle ore 17, celebrata dai Padri Cappuccini all’interno della medesima chiesa. Il corteo processionale è stato aperto da coppie nobili di figuranti in costumi d’epoca, facenti parte dell’Associazione “A.S.D. – Giostra della Jaletta”. I diversi colori dei costumi, oltre ai rispettivi emblemi cuciti sugli stessi, identificano l’appartenenza di ciascun figurante ad uno dei sette quartieri del paese: Giardin, Port’abbasc, Port’ammont, Sant Lorenz, Stanca Cavall, Vall Saccon, Via Nov d Sott. Il pomeriggio del giorno successivo ogni anno (20 agosto), i cavalieri di questi quartieri si sfidano nella Giostra della Jaletta, un torneo cavalleresco di origine medievale, unico nel suo genere.

Alle spalle delle coppie nobili e del clero locale hanno sfilato in processione, nell’ordine seguente: la statua di San Liberato, l’urna con le sue spoglie e la statua di Maria SS. della Vittoria, tutte condotte a spalla da altri membri in costumi d’epoca della medesima associazione culturale. Dietro alla statua mariana si sono susseguiti nel corteo: il gonfalone di Comune di San Marco la Catola, il Tricolore, le autorità locali col sindaco Paolo De Martinis, le altre associazioni, il resto dei fedeli e la banda musicale di San Severo che ha curato gli accompagnamenti musicali. Durante le soste di preghiera della processione le due statue e l’urna sono state appoggiate sui tavoli appositamente preparati dagli abitanti delle vie e delle piazze attraversate, come da consolidata consuetudine locale.

In serata, la festa dei Santi Patroni è stata conclusa dalla premiazione del concorso fotografico “San Marco Ti Amo” (ore 21) e dal concerto dell’orchestra di fiati “Citta di Corato”, tenutosi intorno alle ore 22 in Corso Vittorio Emanuele.

Il presente fotoreportage si correda delle sottostanti sei immagini che illustrano:
le nobili coppie, impersonate dai membri dell’Associazione “A.S.D. – Giostra della Jaletta”, mentre sfilano all’inizio del corteo processionale indossando diversi costumi d’epoca, che identificano l’appartenenza di ciascuna di loro ad uno dei sette rioni di San Marco la Catola, (foto n. 1);
la processione della statua di San Liberato martire, dell’urna con le sue spoglie e della statua di Maria SS. della Vittoria che si susseguono sullo sfondo di Via Roma (foto n. 2);
una sosta della processione in Corso Umberto I (foto n. 3);
la ripresa del cammino della processione dopo la medesima sosta (foto nn. 4-5);
la statua di Maria SS. della Vittoria, seguita dal gonfalone del Comune di San Marco la Catola e dal Tricolore (foto n. 6).

 
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