Domenica 29 giugno 2014 si è tenuta a Carpino, comune dell’entroterra del Gargano settentrionale, “La Festa della Pesatura delle Fave”, un evento organizzato dall’associazione “Fava di Carpino” in collaborazione con la Pro Loco e l’Associazione Culturale Carpino Folk Festival.

La fava di Carpino (Vicia faba maior), che gode del Presidio Slow Food, è un legume autoctono di dimensioni medio-piccole e forma ovoidale che presenta una fossetta nella parte inferiore. Essa trova il suo habitat naturale nei terreni argillosi e calcarei della piana carpinese, caratterizzati anche da particolari condizioni climatiche. In piccoli appezzamenti di questi terreni, estesi in media per circa mezzo ettaro, la fava viene seminata nei mesi di ottobre e novembre, senza concimazione, in quanto arricchisce il terreno di azoto, né trattamento. La sua produzione è alquanto modesta quantitativamente ed avviene in rotazione con quella delle barbabietole, del grano duro, dei lupini, dei pomodori. La raccolta di questo legume carpinese ha invece luogo nei mesi di giugno e luglio. Al momento della raccolta il suo colore è verde per poi diventare bianco-sabbia col passar del tempo. La buccia è sottile e friabile, oltre che ricca soprattutto di fibre, mentre la polpa è intensamente gustosa ed aromatica nonché ricca di antiossidanti, proteine, carboidrati, sali minerali e vitamine.

Il metodo di raccolta della fava di Carpino, che avviene secondo la tradizione contadina locale ed è regolato da un apposito disciplinare, prevede innanzitutto la falciatura delle piante ingiallite e la loro conseguente legatura in covoni, popolarmente detti “manocchijë”, che vengono lasciati essiccare. Frattanto si predispone la cosiddetta “arijë”, vale a dire un’area di terreno che viene per l’occasione arato, bagnato, ricoperto di paglia e pressato, allo scopo di renderlo compatto e duro.

La conseguente operazione della pesatura (“pësaturë”, in dialetto carpinese) avviene quando tali covoni si sono ben essiccati e di solito tra la fine di giugno ed il mese di luglio, a seconda delle condizioni climatiche. La prima fase della pesatura delle fave consiste nello schiacciamento delle piante essiccate che secondo la tradizione avviene ad opera di cavalli che girano in tondo nell’arijë e sono governati, ognuno tramite una fune, da un agricoltore che si pone al centro di essa. In tempi più recenti per lo schiacciamento delle piante si è aggiunto anche l’uso dei trattori. Dopodiché, con l’uso dei forconi di legno, si procede alla separazione dei legumi dalla paglia, che viene dunque eliminata dall’arijë. Infine, con le tradizionali pale di legno, le fave vengono gettate in aria per separarle dalla pula grazie anche all’azione del vento.

Tutte queste fasi sono state mostrate, a coloro che hanno partecipato all’evento della Festa della Pesatura delle Fave, nella mattinata del 29 giugno su un terreno della piana carpinese, collocato tra il paese garganico ed il Lago di Varano. Dopodiché i partecipanti hanno pranzato presso l’azienda agrituristica “L’oasi”, dove avevano fatto anche colazione all’inizio dell’evento. Nel pomeriggio, sempre presso quest’azienda, si sono svolti i laboratori didattici e formativi sui legumi di Carpino a cura delle seguenti cinque aziende agricole locali: Cannarozzi M., Cannarozzi F., Di Mauro D., Di Nunzio, ed Ortore. Le medesime hanno anche curato il percorso gustativo e sensoriale che ha caratterizzato la cena, con gli abbinamenti dei vini a cura, invece, di Daunia Enoica. Inoltre i tre legumi che si coltivano nel territorio carpinese (le fave, i ceci e le cicerchie) sono stati rivisitati in modo originale e creativo da altrettanti noti chef pugliesi: Peppe Zullo di “Villa Jamele”, Orsara di Puglia; Domenico Cilenti di “Porta di Basso”, Peschici; Simone Biso di “Cucina Meridiana”, Carpignano Salentino.

Il presente fotoreportage è corredato dalle sottostanti sei immagini che ritraggono:
- un cavallo mentre gira intorno all’arijë e schiaccia le piante delle fave di Carpino, opportunamente essiccate (foto n. 1);
- la medesima operazione effettuata da un trattore (foto n. 2);
- la separazione delle fave dalla paglia per mezzo di forconi di legno (foto n. 3);
- il lancio in aria delle fave raccolte con le pale di legno, al fine di separare i legumi dalla pula (foto nn. 4-5);
- le fave di Carpino pronte per la raccolta, al termine della pesatura (foto n. 6).

 
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