Processione carpinese del Venerdì Santo
A Carpino, comune dell’entroterra del Gargano settentrionale, intorno alle ore 17:30 di Venerdì Santo, 14 aprile 2017, ha avuto inizio dalla Chiesa Madre di San Nicola di Mira la tradizionale processione caratterizzata inizialmente da due cortei distinti, quello dell’Addolorata e quello del Cristo Morto.
Nel primo corteo, che ha dapprima percorso la parte alta del centro storico passando vicino alla torre superstite dell’antico castello, si sono succedute innanzitutto le statue di San Giovanni Battista e della Maddalena, entrambe condotte da sole donne in tunica bianca con croce latina rossa disegnata sul petto. A costoro hanno fatto seguito i componenti della Confraternita di San Rocco, in abito rosso con, al centro, la croce lignea nera recante gli strumenti della Passione di Gesù Cristo. Ciascuno di loro teneva in mano, agitandola per tutto il percorso, una troccola per simulare il terremoto conseguente alla morte del Figlio di Dio. Dietro ai confratelli ha dunque sfilato la statua dell’Addolorata, condotta invece da soli uomini in tunica bianca con croce latina rossa disegnata sul petto, ed è stata seguita da una folla osannante che intonava a gran voce il canto popolare dialettale “Giuvdia Sant”, composto da un anonimo carpinese in epoca imprecisata, che costituisce un’autentica ed esclusiva testimonianza di devozione e fede del paese garganico in cui sono riassunti i principali episodi della Passione e Morte di Gesù Cristo, dal suo arresto all’incontro con la Madonna e San Giovanni ed alla Crocifissione.
Il corteo del Cristo Morto, introdotto da una croce di legno a grandezza naturale, verniciata di nero e recante in alto un cartiglio con la scritta “INRI”, ha invece percorso dapprima l’intero Corso Vittorio Emanuele, passando e sostando davanti alla “Madonnella”, una minuscola cappella di proprietà privata recante un altare sormontato da un’immagine dipinta dell’Addolorata ed aperta solo durante la Settimana Santa. Il simulacro del Cristo Morto è stato condotto solennemente da sole donne in tunica bianca ed accompagnato dalle preghiere e dai canti liturgici dei partecipanti.
I due cortei, dopo aver ridisceso rispettivamente Corso Vittorio Emanuele (quello del Cristo Morto) e Via Maestra (quello dell’Addolorata), si sono incontrati nella scenografica Piazza del Popolo, cuore pulsante della comunità carpinese, sostando davanti alla Chiesa di San Cirillo d’Alessandria dove un sacerdote ha tenuto la sua omelia, al termine della quale si è formato un unico corteo nel quale il simulacro del Cristo Morto ha sfilato dinanzi alla statua dell’Addolorata e dietro a quelle di San Giovanni Evangelista e della Maddalena ed alla Confraternita di San Rocco, mentre la grande Croce che lo ha preceduto ha sfilato in testa al corteo stesso. Al termine della processione, presso la Chiesa Madre, tutti i fedeli partecipanti sono andati a “prendersi la pace”, davanti alle statue che hanno sfilato, e a ricevere dal parroco la benedizione finale con la Croce recante i simboli della Passione di Gesù Cristo.
Il presente fotoreportage si correda delle sottostanti sei immagini che illustrano:
il simulacro Cristo Morto, condotto da sole donne in tunica bianca (foto n. 1);
la statua di San Giovanni evangelista, condotta da donne in tunica bianca con croce latina rossa sul petto (foto n. 2);
la statua della Maddalena, condotta da altre donne abbigliate allo stesso modo (foto n. 3);
la statua dell’Addolorata, condotta da uomini in tunica bianca con croce latina rossa sul petto (foto n. 4);
l’incontro dei cortei dell’Addolorata e del Cristo Moro in Piazza del Popolo (foto n. 5);
il testo del canto popolare carpinese “Giuvdia Sant” (foto n. 6).
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