Nel tardo pomeriggio di domenica 20 aprile 2014, Pasqua di Resurrezione, ha avuto luogo a Troia la tradizionale processione del “Bacio”, un vero e proprio unicum in Capitanata che trova similitudini con alcune processioni pasquali abruzzesi, forse per i rapporti culturali instauratisi tra le due terre nei secoli passati per mezzo della transumanza delle pecore.

Già da diverso tempo prima di questa manifestazione religiosa, la centralissima Piazza Giovanni XXIII, su cui prospetta la stupenda Cattedrale di Santa Maria Assunta (XI-XIII secc., capolavoro del Romanico pugliese), è stata animata dalla banda musicale “Città di Troia” con l’esecuzione di numerosi brani musicali dal ritmo allegro e coinvolgente che erano in piena sintonia col clima di festa tipicamente pasquale.

Mentre la piazza intitolata al “Papa buono” si riempiva di gente desiderosa di vivere la propria esperienza pasquale assistendo al rito del “Bacio”, dalla Chiesa di San Vincenzo (X secolo), situata nell’omonima piazza, è partita la statua settecentesca della Madonna, ricoperta da un mantello nero e che teneva tra le mani delle rose rosa. Nel contempo dalla seicentesca Chiesa di Sant’Anna, situata in un punto diametralmente opposto del centro storico e presso la Villa Comunale, è partito il simulacro del Salvatore (o del Cristo Risorto).

Entrambe le statue sacre sono state condotte processionalmente a spalla dai rispettivi portatori in due distinti cortei ed hanno percorso Via Regina Margherita, in sensi opposti e convergenti, fino a sostare, l’una di fronte all’altra, in prossimità della cattedrale romanica. Qui, alla statua della Madonna, indossante vesti color amaranto ricamate in oro ed un mantello bianco e stellato, è stato innanzitutto tolto il mantello nero che la ricopriva e le è stata collocata una corona sulla testa. Nel frattempo è calato in piazza un religioso silenzio, cosicché, al termine del discorso del sacerdote, le due statue della Madonna e del Salvatore, per due volte, sono state fatte lentamente avanzare per avvicinarle tra loro e subito dopo sono state altrettanto lentamente indietreggiate. Ciò ha significato che per due volte la Madonna ed il Salvatore non si sono riconosciuti. Dopo il terzo avvicinamento, quello dell’avvenuto riconoscimento tra i due protagonisti, alle ore 19:03 vi è stato l’attesissimo momento del “Bacio”, vale a dire dell’inchino di riverenza della statua del Salvatore ai piedi di quella della Madonna, che è stato salutato dall’applauso scrosciante della folla e dalla banda musicale troiana che ha intonato la marcia del “Mosè” di Gioacchino Rossini.

Dopodiché la statua del Salvatore e poi quella della Madonna hanno fatto il loro ingresso in Cattedrale per essere poi collocate nella settecentesca Cappella dell’Assunta, alla testata destra del transetto, mentre i fedeli hanno preso parte alla solenne concelebrazione eucaristica presieduta da mons. Domenico Cornacchia, vescovo di Lucera-Troia.

Il presente fotoreportage si correda delle sottostanti sei immagini che raffigurano:
- la banda musicale troiana mentre si esibisce, prima della processione del Bacio, in Piazza Giovanni XXIII di fronte alla Cattedrale di Santa Maria Assunta (XI-XIII secc.), capolavoro del romanico pugliese con la facciata impreziosita dal singolare rosone ad 11 raggi e dalla bronzea Porta della Prosperità, realizzata nel 1119 da Oderisio da Benevento (foto n. 1);
- la statua della Madonna, ricoperta da un mantello nero, all’interno della Chiesa di San Vincenzo, prima della sua partenza per la processione (foto n. 2);
- la statua del Cristo Risorto all’interno della Chiesa di Sant’Anna, prima della sua partenza per la processione (foto n. 3);
- le due statue mentre si avvicinano per il “Bacio” (foto n. 4);
- il momento del “Bacio”, vale a dire dell’inchino di riverenza del simulacro del Salvatore ai piedi di quello della Madonna (foto n. 5);
- le due statue protagoniste della processione del “Bacio”, mentre sostano nella Cappella dell’Assunta della Cattedrale, dopo il loro rientro (foto n. 6).

 
© Riproduzione Riservata
 
 
 

Nessun commento

Lascia un Commento