Come da tradizione si svolge nel mese di giugno a Firenze il Calcio Storico Fiorentino. I calcianti dei quattro quartieri fiorentini Bianchi di Santo Spirito, Azzurri di Santa Croce, Rossi di Santa Maria Novella, Verdi di San Giovanni si sfidano per contendersi la vittoria finale. Si disputano due gare di semifinale ed una gara di finale. Si inizia sabato 15 giugno con la sfida tra Rossi e Bianchi, domenica 16 giugno seconda semifinale tra Verdi e Azzurri. Le vincenti si incontreranno lunedi 24 giugno nella gara decisiva che si disputerà in occasione dei festeggiamenti di San Giovanni Battista patrono della città.

Qualche breve cenno informativo sulla manifestazione che invece richiederebbe molto più tempo e spazio per la sua completa descrizione.

Questa antichissima disciplina sportiva fu molto probabilmente introdotta in epoca romana dalla colonia che fondò Florentia, anche se le prime fonti certe risalgono al 1400 come accertato anche da numerosi documenti storici. Il Calcio Storico Fiorentino o Calcio in Livrea è considerato il progenitore del moderno football ed antenato del rugby racchiudendo anche altre discipline come la lotta ed il pugilato. In passato il gioco serviva ad allenare il corpo e lo spirito dei cittadini per il servizio militare oltre che ha mantenere ben temprati i legionari già sotto le armi. Anche alcuni nobili non disdicevano di scendere in campo a voler dimostrare il loro valore. Si praticava prevalentemente nel periodo carnevalesco in luoghi o piazze che presentassero ampi spazi come Santo Spirito, Santa Maria Novella, Santa Croce; addirittura come risulta da molti scritti il 10 gennaio del 1490 fu giocato sull’Arno ghiacciato. Numerose furono le partite disputate per particolari circostanze o visite di importanti personaggi. La partita più celebre, passata agli onori delle cronache, fu quella giocata il 17 febbraio 1530 in Piazza Santa Croce tra Bianche e Verdi durante l’assedio di Firenze da parte delle truppe dell’imperatore Carlo V. Fu giocata un po’ per non interrompere l’usanza e un po’ come sfida e scherno verso il nemico che assediava la città. Le manifestazioni si svolsero fino al 1739 poi si interruppero, la tradizione è ripresa a partire dal 1930.

Lo scopo del gioco consiste nel fare caccia, cioè far entrare la palla dentro la rete avversaria in qualsiasi modo ottenendo così un punto, se la palla supera la rete si perde mezzo punto. La gara si disputa su un campo rettangolare ricoperto di sabbia e circondato esternamente da una staccionata, sui lati più corti sopra la staccionata viene eretta la rete. Nel campo, diviso a metà da una linea centrale, si affrontano per 50 minuti due squadre composte da 27 giocatori per parte. Questi, detti anche calcianti, sono vestiti con costumi dell’epoca. Prima della gara il Corteo Storico dei figuranti sfila per le vie del centro fino a raggiungere Piazza Santa Croce dove si svolge la partita. Il corteo si compone di 530 figuranti con splendidi costumi rinascimentali, rappresentanti le antiche istituzioni e corporazioni della Repubblica Fiorentina, armigeri, musici, tamburini e calcianti con i loro quartieri. Sfila anche una bianca vitella di razza chianina, premio simbolico per la squadra vincente.

Le foto di questo reportage:
Foto 1 – Gruppo dei musici-tamburini;
Foto 2 – Corteo della Repubblica Fiorentina;
Foto 3 – Il Pallaio con i colori delle squadre sfidanti;
Foto 4 – Sergente degli Otto di guardia e balia;
Foto 5 – Basilica di Santa Croce;
Foto 6 – Bandierai degli Uffizi;
Foto 7 – Araldo della Signoria;
Foto 8 – Fase di gioco tra calcianti;
Foto 9 – Fase di gioco tra calcianti;
Foto 10 – La vitella.

 
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