Vorrei “trasportarvi” nella storia là dove ebbe inizio la leggenda della “spada nella roccia”…
Nel cuore della bella terra Toscana, tra Chiusdino e Monticiano sorge una abbazia dedicata a San Galgano. La sua storia ha origini molto lontane…
C’era una volta… (sarebbe proprio il caso di iniziare così questa storia vera con il sapore di una favola) un cavaliere di nobili origini con il nome di Galgano Guidotti, persona molto conosciuta nella zona per le scorribande e il carattere irruento… un giorno, in una delle sue passeggiate a cavallo gli apparve San Michele Arcangelo, che lo invitò a seguirlo fino a Montesiepi, dove ora sorge l’eremo a lui dedicato. Qui ebbe la visione di un edificio rotondo e dei 12 apostoli che lo accolsero tra loro.

Non se ne curò poi tanto, forse pensando ad una visione per la stanchezza, quando un giorno proprio il suo cavallo lo ricondusse in quel luogo ove aveva avuto la prima visione… lì sentì nuovamente una “voce” che gli chiese di abbandonare la sua vita fatta di lusso e potere per dedicarsi alla preghiera… fu così che in quel momento Galgano decise di prendere la sua spada e infilarla nella roccia, per “creare“ così facendo il simbolo della croce, abbracciandone la fede. Fu proprio lì che decise di vivere come eremita, modificando completamente il resto della sua vita a favore dei bisognosi e della preghiera…
In seguito durante uno dei pellegrinaggi di Galgano alcuni furfanti locali cercarono di “sfilare” la spada dalla roccia, spezzandone la sommità, ma ebbero cattiva sorte a seguito di questo gesto… due di loro morirono in circostanze a dir poco “strane”, il terzo fu assalito da un lupo che gli mozzò gli arti (oggi le ossa appartenenti alle braccia del ladro sono custodite all’interno della cappella in una bacheca e i controlli effettuati ne dichiarano effettivamente l’età e l’ubicazione intorno al 1170); ma fu risparmiato chiedendo perdono a Galgano. Al suo ritorno, trovando la spada e simbolo della croce spezzato si incolpo dell’accaduto, ma la “voce “ gli disse di riunire i pezzi e la spada si ricompose come per miracolo… San Galgano finì i suoi giorni e morì in preghiera sulla sua spada…

Da quel momento, la sua storia fu tramandata e conosciuta ovunque; per mezzo di questo San Michele Arcangelo fu nominato protettore della cavalleria… la scritta “fine” non si può scrivere a questa bella favola…
Oggi in quei luoghi ove tutto ebbe inizio sorge l’eremo di Montesiepi, con una cappella circolare che custodisce al suo interno sotto una teca la roccia con la spada infilata. Ancora si vedono i segni del punto di rottura della stessa, ma da diverse indagini effettuate all’interno della roccia c’è davvero la lama della spada, a ricordarci la storia di San Galgano e di persone che come lui hanno avuto il coraggio e la fede di abbandonare tutto per qualcosa di “invisibile“, ma tangibile e forse molto più gratificante… la struttura della chiesa ricorda quelle dei templari, si ipotizza possa essere uno dei nascondigli del Santo Graal. Nel pavimento sottostante della chiesa si è provata l’esistenza di una camera; cosa però contenga non si sa, ad oggi è sempre stato negato qualsiasi scavo… Il resto per ora è un mistero, la cupola è un insieme di cerchi che convergono al suo centro e la loro vista ipnotizza lo sguardo dei visitatori.

Poco distante da quel luogo sorge l’abbazia dedicata a San Galgano, impossibile non restarne affascinati… imponente edificio di stile gotico, con altissime pareti e senza tetto… sì, perché lo stesso venne smantellato quando la chiesa per tanti anni attiva fu “abbandonata” dai monaci a favore di posti più facilmente raggiungibili… la motivazione non è troppo chiara, chi dice che il tetto sia stato “venduto”, chi dice sia andato distrutto a seguito di un incendio… chi dice che l’incuria e il tempo ne abbiano decretato la distruzione… sta di fatto che l’entrare in questa costruzione e vedere l’immensità del luogo e le altissime colonne che ne fan da cornice è davvero come entrare in contatto con un qualcosa che va oltre alla innegabile bellezza. Un vero tempio a cielo aperto… dove le ombre create dal sole sembrano portare alla luce di quella fede che si “respira” ma anche alla riflessione … un posto magico che vale assolutamente la pena di essere visitato almeno una volta nella vita… come fare un “viaggio” nel tempo e dentro se stessi… forse per cercare quella forza e quella fede che dovrebbe portarci nel nostro piccolo proprio come San Galgano ad essere migliori nel quotidiano…

Questo reportage ho voluto scriverlo per far conoscere questo luogo colmo di misteri e di fascino antico, che mi rendo conto sia ancora poco conosciuto (seppur così vicino a Siena) facilmente raggiungibile e meritevole di menzione… da questo luogo così speciale e questa storia nasce la leggenda di Artù e la sua spada nella roccia…

 
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Commenti (12)


  1. Hai fatto benissimo a scrivere il reportage. Spero, prima o poi, di andarci. Brava.


  2. grazie mille ad entrambi/e… Un posto davvero “magico”…ogni volta che parlo con qualcuno “pubblicizzo” il sito consigliandone la visita .Mi sono cosi’ accorta che ancora troppe poche persone lo conoscono….. E’ davvero meritevole e rimane impresso indelebilmente…questo è l’effetto che ha fatto a me e sono tornata più volte… l’articolo è scritto proprio per “invogliare” ad andarci…un posto consigliabile anche x i bimbi, che rimangono estasiati davanti alla spada…forse anche per il film disney….. :-)


  3. complimenti!!! questo racconto è bellissimo!!!! è un guardare al futuro partendo dal passato!!spero presto di poter andare a vivere la magia che mi hai fatto respirare nel leggerlo!


  4. wow…un supercomplimento che mi ha davvero fatto piacere…era il mio intento “raccontare” la sua magia….e se anche un pochino sono riuscita ne sono davvero onorata e fiera…..grazie davvero .Cate


  5. Sapevo che saresti arrivata in alto! Complimenti!


  6. sai che non comprendo di cosa tu stia parlando?? perdonami…ma saresti tanto gentile di inviarmi un link ?? sarei curiosa ma non trovo nulla in merito… :-) grazie mille anticipatamente!!! ;-)


  7. oppps! Kettyfa accetta per prima cosa le mie scuse se dovessi essermi sbagliata, ma mi pare di aver capito che questo tuo fotoreportage sia arrivato 2° tra quelli di novembre 2012 – perdonami se ciò non fosse ma rinnovo i complimenti se avessi capito bene e se fosse invece esatto!(che giro di parole!!!!)


  8. lo puoi trovare su ‘Nomination Fotoreportage del Mese (Novembre)’nel forum -


  9. non posso vederlo quel forum …. non sono “fotoreporter” :-( ….ma ti ringrazio moltissimo per la “soffiata”… :-) ne sono orgogliosissima!!!!!


  10. niente….mi dice che non sono autorizzata a leggere quel forum….:-( grazie comunque…attenderò l’articolo di Luciano Salvati sui migliori reportage…sei stata davvero gentilissima!!!

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