Il museo Martini fu inaugurato nel 1961, magistralmente ambientato in 16 sale, ricavate nelle antiche cantine della villa settecentesca che fu sede nel 1864 dei primi stabilimenti Martini & Rossi a Pessione di Chieri.

La raccolta è costituita da più di 600 reperti legati alla storia del vino a partire dal VII secolo A.C. fino ai giorni nostri. Il percorso si divide in due settori: archeologico e strorico. Nelle sale si trovano dei reperti in terracotta di epoca Egizia, concesse in deposito dal Museo Egizio di Torino. Molto interessanti sono le attrezzature della cantina Romana, (foto 2), come il “Dolium”, grosso recipiente in terracotta per la fermentazione dei mosti; le “Anfore” (Seria e Seriola), (foto 3), per il trasporto e l’invecchiamento dei vini.

Nelle vetrine trovano alloggiamento le “Idre”, usate per contenere l’acqua portata sulle mense; le “Anfore Vinarie”, usate per il trasporto dei vini; i “Crateri”, che servivano per miscelare il vino con una prestabilita quantità di acqua, erano inoltre usati dai Greci e dai Romani per aromatizzare.

Continuando il nostro cammino, ci troviamo fra i torchi in legno realizzati a mano, tra il XVII e XX secolo, i carri in legno per il trasporto dei vini, come la Carrera, (foto 7), che poteva contenere fino a 400 litri di vino, vari carri agricoli in legno e carri per funzioni religiose scolpiti e dipinti a mano, il più antico risale all’anno 1653. Interessanti sono i primi “Alambicchi”, (foto 9) costruiti in ramee riscaldati con stufe a legna.

Nel reparto dei tini e delle botti, ci troviamo davanti all’affascinante “Mastodonte” del 1860, una botte interamente costruita in legno di rovere, che poteva contenere fino a 20.000 litri di vino.
Foto1: ingresso del museo

 
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