Festa patronale di San Filippo Neri
A Roseto Valfortore, piccolo comune dei monti Dauni settentronali, ha avuto luogo, venerdì 25 e sabato 26 maggio, la festa patronale in onore di San Filippo Neri (Firenze, 21 luglio 1515 – Roma, 26 maggio 1595).
Tale evento della tradizione religiosa rosetana trae origine dal culto del santo ivi introdotto dall’arciprete don Santo de Santis nel 1623 il quale, dopo aver assistito alla sua canonizzazione nel 1622, vi portò alcune reliquie da Roma e trasformò la propria abitazione in oratorio dedicato al santo che ebbe a Roma il merito di riportare sulla giusta strada numerose persone allo sbando, coinvolgendole nelle preghiere e nei canti, grazie al suo carisma ed al suo sarcasmo.
L’Oratorio di San Filippo Neri riceve accesso da una scalinata esterna che parte da Largo Chiesa, di fronte alla Chiesa Madre dell’Assunta. All’interno dell’oratorio è normalmente custodito sull’altar maggiore un busto in legno del santo che regge un libro rosso con la mano sinistra ed una rosa con la destra e che inoltre riporta una reliquia sul petto.
Sempre nell’oratorio è anche conservato il busto d’argento che si porta in processione. La piccola sacrestia di quest’oratorio si affaccia col suo balcone sulla Piazza Bartolomeo III Di Capua, la principale di Roseto Valfortore ed è da qui che vengono lanciati sui fedeli il pane, le verdure ed il formaggio al termine della processione del busto argenteo del santo patrono.
Tale processione ha avuto inizio attorno alle ore 11 di sabato 26 maggio, al termine della Santa Messa solenne delle ore 10 tenutasi nella Chiesa di San Nicola di Bari, anziché nella Chiesa Madre di Santa Maria Assunta dal momento che quest’ultima è attualmente chiusa per lavori di restauro al suo interno.
Nella Chiesa di San Nicola, per l’intera durata della festa patronale, è stato anche esposto ai fedeli sull’altar maggiore il busto ligneo del santo, proveniente dal suddetto oratorio. Il prezioso busto d’argento, adorno di rose multicolori, è invece uscito in processione per le vie principali rosetane, portato a spalla da quattro membri della confraternita anch’essa intitolata al santo patrono.
Il corteo processionale è stato iniziato dai chierichetti con una croce al centro ed il gonfalone della Confraternita di San Filippo Neri alle sue spalle. A ciò hanno fatto seguito nell’ordine: un gruppo di sei ragazze e due ragazzi disposti su due file e vestiti bianco, due bambine ognuna con un bouquet di rose, altre due bambine che sorreggevano una tavola rivestita da stoffa rossa a cui i fedeli applicavano le proprie banconote offerte, un reliquiario di San Filippo Neri. Al busto argenteo del patrono hanno fatto seguito il gonfalone del Comune e le autorità locali con i fedeli. Il parroco don Antonio De Stefano ha accompagnato ed animato la processione con canti e preghiere al santo.
Attorno a mezzogiorno il corteo processionale ha raggiunto la Piazza Bartolomeo III di Capua ed i fedeli si sono radunati sotto il balcone della sacrestia dell’oratorio, che qui vi prospetta anche con un ritratto del santo e con un campanile a vela la cui campana è stata fatta suonare.
Dal medesimo balcone il parroco don Antonio De Stefano ha tenuto il suo discorso conclusivo, ha impartito la benedizione ai fedeli con il reliquiario del santo patrono che era stato portato in processione, ed infine ha provveduto insieme ai suoi collaboratori a lanciare pezzi di pane, verdure, formaggio che sono stati lanciati anche dalla balconata del contiguo Palazzo Marchesale.
In mezzo alla gente intenta a raccogliere il pane, il formaggio e le verdure che piovevano dall’alto, una fontanella, appositamente allestita al di sotto del balcone della sacrestia dell’oratorio, ha zampillato dapprima vino poi latte ed ancora latte frammisto a vino.
E’ stato senz’altro questo il momento della festa patronale più originale atteso dagli abitanti e dai curiosi venuti da fuori. Il suo significato fa riferimento ai rosetani di un tempo molti dei quali, vivendo in miseria, avevano poco da mangiare e non vedevano l’ora che arrivasse la festa patronale per poter ricevere gratuitamente una più abbondante quantità di cibo per il proprio sostentamento.
Il presente fotoreportage è corredato dalle sottostanti dieci immagini che hanno per oggetto:
● un ritratto di S. Filippo Neri con addobbi floreali, presso l’ingresso dell’omonimo oratorio (foto n. 1);
● un momento della S. Messa solenne nella Chiesa di San Nicola di Bari prima dell’inizio della processione del busto d’argento del patrono (foto n. 2);
● la processione di San Filippo Neri appena uscita dalla Chiesa di S. Nicola al termine della S. Messa solenne (foto n. 3);
● il prezioso busto d’argento del patrono San Filippo Neri, adorno di rose multicolori (foto n. 4);
● un momento della processione con il reliquiario ed il busto d’argento del santo patrono, portato a spalla da quattro membri dell’omonima confraternita (foto n. 5);
● la benedizione dei fedeli dal balcone della sacrestia dell’Oratorio di San Filippo Neri eseguita dal parroco don Antonio De Stefano col reliquiario del santo patrono (foto n. 6);
● il pane e le verdure prima del lancio sui fedeli radunatisi in Piazza Bartolomeo III Di Capua (foto n. 7);
● il lancio del pane da parte del parroco e di una sua collaboratrice (foto n.8);
● il lancio delle verdure da parte del parroco e di una sua collaboratrice (foto n. 9);
● i fedeli che si apprestano a raccogliere il pane e le verdure che piovono dall’alto mentre la fontanella zampilla del vino (foto n. 10).
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Diana Cocco:
:-)...
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Michele Nardella:
Grazie Diana, le fagghje di Roseto Valfortore sono torce che ricordano un...
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Diana Cocco:
interessante tradizione, grazie Michele...
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