Il culto troiano e la festa di San Giovanni di Dio
A Troia, in Provincia di Foggia, il culto di San Giovanni di Dio (nato a Montemor-o-Novo, in Portogallo, l’8 marzo 1495 e morto a Granada, in Spagna, l’8 marzo 1550) è stato introdotto nel 1590 da alcuni confratelli dell’ordine monastico ed ospedaliero dei Fatebenefratelli (da lui fondato verso la metà del XVI secolo) i quali si presero anche carico del locale ospedale, oggi Casa di Riposo, e dell’attigua chiesa, di modeste dimensioni, che furono entrambi intitolati al medesimo santo fondatore.
Per via delle numerose grazie e miracoli a lui attribuiti, San Giovanni di Dio, è stato sin da subito oggetto di profonda e mai sopita devozione da parte dai cittadini di Troia, che lo elessero a proprio compatrono. Il relativo culto raggiunge da secoli la sua massima espressione durante la festa in suo onore che ha inizio una settimana prima del suo dies natalis, l’otto marzo.
Già a fine febbraio ha luogo una prima processione che comporta la traslazione del reliquiario dell’avambraccio e della statua di San Giovanni di Dio dalla piccola chiesa a lui dedicata alla Cattedrale di Santa Maria Assunta, capolavoro del Romanico pugliese e famosa per il suo rosone della facciata che è ad 11 raggi ed 11 ricami in pietra (il numero 11 è quello degli Apostoli meno Giuda Iscariota).
Durante la settimana, fino all’otto di marzo, il reliquiario e la statua di San Giovanni di Dio restano esposti in cattedrale alla venerazione dei fedeli mentre vengono celebrate le sante messe, si prega per gli ammalati e gli infermi, ed hanno luogo gli incontri con le congreghe troiane, con gli studenti delle scuole e con i volontari delle associazioni umanitarie ed assistenziali attive sul territorio.
La processione del santo compatrono è senz’altro il momento più significativo ed atteso della festa in suo onore ed avviene normalmente l’otto di marzo con partenza a mezzogiorno dalla stupenda Cattedrale di Santa Maria Assunta, al termine della Santa Messa solenne presieduta dal vescovo della Diocesi di Lucera-Troia, che è attualmente mons. Domenico Cornacchia.
Il reliquiario dell’avambraccio di San Giovanni di Dio precede in processione la sua statua e segue i confratelli della “Fiaccola della Carità San Giovanni di Dio” i quali iniziano il corteo che si snoda per le vie pricipali del centro cittadino e fa ritorno nella medesima cattedrale. Si è persa oggi l’antica usanza di far girare ed inchinare la statua del santo in corrispondenza delle abitazioni dei malati cronici, incontrate lungo il percorso.
Il pomeriggio del giorno seguente, al termine della santa messa delle ore 16, ha luogo la terza ed ultima processione durante la quale il reliquiario e la statua di San Giovanni di Dio sono ricondotti dalla Cattedrale alla chiesa intitolata al santo, dove all’arrivo della processione si tiene un piccolo spettacolo pirotecnico. Dopo il rientro dei due simulacri nella piccola chiesa i fedeli prendono e portano a casa i fiori che li hanno sinora adornati.
Va ricordato che la chiesa di San Giovanni di Dio possiede un campanile a vela con due campane nei relativi archi inferiori e la più piccola alloggiata in quello superiore. Quest’ultima, secondo una testimonianza locale, fu miracolosamente udita nel 1910 da alcuni minatori troiani, emigrati in Pennsylvania, negli U.S.A., i quali uscirono correndo dalla miniera presso la quale lavoravano immediatamente prima che questa crollasse.
A causa della pioggia insistente che ha interessato l’intera giornata dell’otto marzo, quest’anno la processione di San Giovanni di Dio è stata rinviata a domenica 11 marzo con partenza dalla Cattedrale, al termine della santa messa iniziata alle ore 11, ed arrivo direttamente nella chiesa a lui dedicata con l’accompagnamento dei fuochi d’artificio offerti dagli operatori ecologici troiani.
Il presente fotoreportage, realizzato dall’arch. Michele Nardella di San Giovanni Rotondo, è corredato delle sottostanti dieci immagini che ritraggono ognuna:
• San Giovanni di Dio in trono all’interno della Cattedrale di S. Maria Assunta (foto n. 1);
• il reliquiario dell’avambraccio del santo mentre esce dalla cattedrale per andare in processione (foto n. 2);
• la romanica Cattedrale di S. Maria Assunta nel momento dell’uscita della statua del santo benefattore (foto n. 3);
• i confratelli della “Fiaccola della Carità San Giovanni di Dio” mentre aprono il corteo processionale (foto n. 4);
• un dettaglio delle fasce indossate dai medesimi confratelli, recanti l’immagine del santo ed il loro emblema raffigurante un melograno sormontato da una croce latina (foto n. 5);
• il reliquiario e la statua del santo nella centralissima Via Regina Margherita, il corso principale di Troia (foto nn. 6-7);
• il reliquiario e la statua di S. Giovanni di Dio davanti alla chiesa a lui dedicata (foto nn.8-9);
• il campanile a vela della medesima chiesa (foto n. 10).
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Michele Nardella:
Grazie Maria,
è stata una processione che ti coinvolgeva appieno nella peniten...
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MaGi72:
Complimenti Michele per questo interessantissimo fotoreportage.
A presto,
Mari...
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Diana Cocco:
bravo Armando - foto stupende in b/n - peccato non esserci stata.
Mi ricordi qu...
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