Si sono conclusi ieri sera a Lucera con una solenne processione i festeggiamenti in onore di San Francesco Antonio Fasani, frate minore conventuale nato in un’umile casa di questa città il 6 agosto 1681 e morto il 29 novembre 1742 nella sua cella del convento lucerino di San Francesco, la cui chiesa trecentesca ne custodisce le spoglie sotto la mensa dell’altar maggiore.
Va inoltre ricordato che con gli stessi festeggiamenti ha avuto termine anche l’anno giubilare fasaniano, iniziato nel 2010, dal momento che il santo lucerino è stato canonizzato 25 anni fa da Sua Santità Papa Giovanni Paolo II il giorno 13 aprile 1986.

San Francesco Antonio Fasani, al secolo Donato Antonio Giovanni Nicolò Fasani, nacque in una piccola casa ad un solo piano in Via Torretta da genitori di estrazione sociale umile e modesta. Assunse nel 1695 il nome di Francesco Antonio durante il suo noviziato presso i Frati Minori Conventuali di Monte Sant’Angelo professando poi i voti di povertà, obbedienza e castità.

Al termine dei suoi studi in diversi conventi dell’Italia meridionale, fu ordinato sacerdote ad Assisi il 19 settembre 1705 e il giorno dopo celebrò la sua prima messa sulla tomba di San Francesco. Da allora e per tutto il resto della sua vita si distinse per il fervore delle sue prediche, per la sue doti carismatiche sui fedeli, per il suo zelo apostolico come predicatore e confessore, e per il suo operato in favore dei bisognosi, dei poveri, degli ammalati e dei carcerati, nonchè per i suoi prodigi.

Accolto nel convento di San Francesco della sua città nel 1707, due anni dopo sostenne l’esame in sacra teologia e da allora fu anche noto come “Padre Maestro” e nello stesso anno 1709 si ritirò per tre anni nell’eremo di San Rocco ad Alberona. Nel 1712 fu nominato padre superiore del convento francescano lucerino e continuò il suo apostolato in vari centri della Capitanata e del Molise.
In questo periodo commissionò allo scultore Giacomo Colombo, che operava a Napoli, le statue di San Francesco d’Assisi (1713) e quella dell’Immacolata (1718) da destinare ai rispettivi altari della chiesa trecentesca del suo convento.

Della Madonna Immacolata, ben prima del dogma fissato l’8 dicembre 1854 da Papa Pio IX, San Francesco Antonio Fasani fu devotissimo al punto da autodefinirsi “peccatore dell’Immacolata”. Nominato Ministro Provinciale dei Conventuali nel 1720, S. Francesco Antonio Fasani mantenne quest’incarico per tre anni. Dopodichè tra il 1726 al 1729 fu per la seconda volta il superiore del convento francescano di Lucera ed in questo periodo liberò una donna indemoniata dopo averla condotta a Bovino dal suo amico vescovo Antonio Lucci.

Dopo il disastroso terremoto del 1731 che aveva danneggiato la chiesa lucerina di San Francesco, Francesco Antonio si adoperò per trovare le risorse finanziarie per restaurarla e la riconsacrazione avvenne nel 1739. Ridiventato per la terza volta superiore del relativo convento nel 1742, il santo comunicò ai suoi confratelli la sua imminente morte invidandoli a pregare per lui.

Dopo aver assistito un moribondo il 22 novembre di quell’anno tornò in convento febbricitante ed il giorno dopo barcollò dopo aver confessato alcune persone. In questa circostanza San Francesco Antonio Fasani sorrise e ringraziò il medico che lo aveva visitato e gli aveva comunicato la vicinanza della sua fine terrena che avvenne appunto il 29 novembre, al tramonto, nella sua cella mentre reggeva tra le mani un crocifisso ed aveva un’immagine della Vergine. I suoi funerali videro la partecipazione di una moltitudine di fedeli.

La processione di San Francesco Antonio Fasani di ieri sera ha avuto inizio attorno alle ore 19:00 ovviamente dalla trecentesca Chiesa di San Francesco, che non solo ne custodisce i resti mortali del santo, ma è anche un santuario a lui intitolato.
Nella chiesa era appena terminata la Solenne Concelebrazione Eucaristica delle 17:30, presieduta da mons. Gianfranco Girotti, Reggente della Penitenzieria Vaticana e concelebrata dal vescovo di Lucera-Troia mons. Domenico Cornacchia, da quello emerito mons. Francesco Zerrillo, dal Ministro Provinciale dei Conventuali padre Michele Pellegrini. Ad animarla ha provveduto la Corale di Santa Cecilia.

Preceduta dalla sfilata delle associazioni di volontariato e delle confraternite lucerine (ognuna col suo crocifisso ed il suo gonfalone), la processione di San Francesco Antonio Fasani con l’ostensione di un suo reliquiario seguita dalla sua statua, ha attraversato le principali strade lucerine.
Durante la sua sosta in Piazza Matteotti, dinanzi alla villa comunale è stata accesa una spettacolare batteria a devozione della famiglia di Vincenzo Capobianco e dell’impresa edile Antonio Vitale di Acqualagna.

Altre soste significative della processione del santo lucerino ci sono state dinanzi alla trecentesca e monumentale Cattedrale di Santa Maria Assunta e dinanzi alla casa natale del santo, in Via Torretta. Dopodichè la processione ha fatto ritorno presso la Chiesa di San Francesco in una Piazza Tribunali abbellita dalle luminarie della locale ditta Fratelli Carlone.
Dinanzi alla chiesa il vescovo di Lucera-Troia mons. Domenico Cornacchia e mons. Gianfranco Girotti hanno tenuto i loro discorsi ed hanno comunicato ai fedeli che la chiesa-santuario sarà elevata a basilica. Dopo il rientro in chiesa della statua di San Francesco Antonio Fasani, nell’antistante Piazza Tribunali ha avuto luogo, attorno alle ore 21:00, uno /strong>spettacolo di sbandieratori e musicale a cura dei seguenti gruppi lucerini: “i Federiciani”, “gli Angioini” ed i “Liu. Bo”.

Il presente fororeportage, realizzato dall’arch. Michele Nardella di San Giovanni Rotondo, si compone oltre che della presente descrizione, delle sottostanti dieci immagini che ritraggono ciascuna: La statua di S. Francesco Antonio Fasani davanti al portale della trecentesca Chiesa di S. Francesco (foto n.1); la processione in Via Federico II mentre danno spettacolo le batterie di Piazza Matteotti (foto n.2); il reliquiario e la statua del santo presso la cattedrale (foto n.3); la processione con la cattedrale che le fa da sfondo (foto n.4); la statua del santo dinanzi alla sua casa natale (foto n.5); il reliquiario del santo mentra si allontana dalla casa del santo ed è accompagnato da un piccolo fuoco d’artificio (foto n.6); gli sbandieratori davanti alla Chiesa di S. Francesco (foto n.7); il ritorno della processione alla Chiesa di S. Francesco (foto n. 8); il sindaco di Lucera Pasquale Dotoli, il vescovo di Lucera-Troia mons. Domenico Cornacchia e il Reggente della Penitenzieria Vaticana mons. Gianfranco Girotti (foto n.9); la statua di S. Francesco Antonio Fasani riposizionata sul suo trono e la sua tomba sotto la mensa dell’altar maggiore della Chiesa di S. Francesco (foto n.10).

 
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Commenti (4)


  1. la solita dovizia di particolari e aneddoti storici…hai pensato di raccogliere tutto in un libro?
    Ottimo contributo, Michele :-)


  2. Grazie Marcello, questo è il mio metodo di dare le notizie, frutto del mio entusiasmo e dalla mia passione per i monumenti, i costumi e le tradizioni dei comuni italiani in generale e pugliesi in particolare. Ottima l’idea di preparare un libro. Ci penserò. Alla prossima. Saluti.


  3. Buon libro, Michele
    ciao


  4. Grazie Peirò, spero che i miei impegni me lo permetteranno. Saluti.

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