Dopo quarant’anni il 6 agosto 2018, con un apposito evento inaugurale laico, è stata finalmente riaperta al pubblico a Lucera, in Provincia di Foggia, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie alle Cammarelle, situata in Via San Domenico, nel centro storico, di fronte all’ottocentesco Palazzo Venditti.

Chiusa ed abbandonata dal 1978 per problemi strutturali che ne causarono il crollo dell’abside e peggiorarono col sisma del 1980, la chiesa si ridusse dunque in una rovina crollata in più parti su cui gravava anche un’ordinanza sindacale di abbattimento. Ma nel 2012, l’allora vescovo di Lucera-Troia, mons. Domenico Cornacchia ebbe l’iniziativa di promuovere i necessari ed urgenti interventi restauro e di recupero che sono stati resi possibile grazie ad un cofinanziamento della Conferenza Episcopale Italiana, pervenuto nel 2015 grazie all’Otto per mille.

All’evento inaugurale della rinata chiesa, che attende di essere riconsacrata, sono stati presentati i lavori a cura dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della C.E.I. e di quello tecnico per l’Edilizia di culto. L’attuale vescovo diocesano, mons. Giuseppe Giuliano, ha dunque proceduto con l’inaugurazione dell’edifico sacro, il quale sarà adibito sia a chiesa, con la possibilità di celebrare le Sante Messe, sia ad aula liturgica alle dirette dipendenze del vescovo stesso, nella quale ospitare convegni, mostre, iniziative di carattere pastorale, spirituale e culturale. Lo stesso evento si è concluso con un concerto musicale del complesso bandistico “Città di San Severo”.

Sul piano storico-artistico, la chiesa in esame fu edificata nel XVI secolo (sul luogo delle preesistenti chiese di San Biagio e San Pietro) insieme all’annesso Ospedale delle Cammarelle, funzionante fino al 1963, il quale venne fondato nel XIV dal beato Agostino Kazotić, allora vescovo della diocesi lucerina, e che nei suoi primi due secoli di vita era ospitato in alcune “camerelle” contigue alla Cattedrale di Santa Maria Assunta. Lo stesso beato presule affidò la struttura ospedaliera, che serviva ad alloggiare i pellegrini ed a curare gli infermi, alla Confraternita di Santa Maria delle Cammarelle, laica ed ospedaliera, che la tenne fino al 1628 quando passò ai Fatebenefratelli di San Giovanni di Dio che la curarono fino alle “leggi eversive” del 1866. Tornando alla chiesa cinquecentesca, ad unica navata, essa assunse le forme attuali in seguito ai rimaneggiamenti ed alle ristrutturazioni con ampliamenti e sopraelevazioni che ci furono nel corso del XIX secolo. In seguito a questi lavori, fu dotata di un prospetto classicheggiante (con lesene, timpano e rosone), di un nuovo campanile, di finestroni ogivali sulle pareti laterali (al posto delle più piccole finestre rettangolari precedenti che furono murate), di soffitto piano e tre altari per lato al suo interno (di cui due, uno per lato, ancora in situ), di arcate, cornici e partizioni architettoniche tuttora visibili del tutto o in parte all’interno, nonché di ulteriori statue ed arredi sacri. Dopodiché fu di nuovo inaugurata nel 1870 e rimase fruibile per il culto appunto fino al 1978.

Il presente fotoreportage è illustrato dalle sottostanti sei immagini aventi per oggetto:
la facciata della Chiesa di Santa Maria delle Grazie alle Cammarelle, situata in Via San Domenico (foto n. 1);
il campanile (foto n. 2);
l’interno (foto nn. 3-4);
una copia del dipinto della Madonna delle Grazie con San Giovanni di Dio, di cui l’originale, già appartenente alla chiesa in esame, si conserva attualmente nella Chiesa dei Sacramentini (foto n. 5);
il manifesto dell’evento della riapertura del rinato edificio sacro lucerino (foto n. 6).

 
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