Le origini di questo stabilimento risalgono al 1652, quando gli Spagnoli, dopo la sommossa di Masaniello, ripreso il controllo del Regno, decisero di spostare a Torre Annunziata la fabbrica di polveri per cannone che a quei tempi si trovava a Napoli presso le mura di Porta Nolana.
Per tutelare la sicurezza della popolazione, si volle portare la polveriera fuori città e precisamente a Torre Annunziata, perché qui avrebbero potuto sfruttare l’energia idraulica data dalle acque del canale “Conte di Sarno”.

Nel 1758 Carlo III di Borbone istituì la Fabbrica d’Armi accanto alla Real Polveriera. La nuova costruzione fu affidata all’architetto Francesco Sabatini, su disegni del Vanvitelli che ne seguì i lavori.
L’attività della fabbrica iniziò nel 1761 sotto la direzione del ten.col. Luca Ricci e divenne la più importante del Regno. Nel 1809 la produzione fu di circa 10.000 fucili e 4.000 baionette. Nel 1834 si produssero 11.000 armi da fuoco e più di 3.000 da taglio.

Le armi torresi furono pregiate dell’appellativo “stile napoletano” per la tecnica di lavorazione apprezzata in tutta Europa.
La fabbrica rifornì di armi vari eserciti nel periodo Borbonico, negli anni del Regno delle Due Sicilie e nei primi anni dell’Unità d’Italia.

La produzione di fucili fu dismessa nel 1901 e, dopo varie trasformazioni produttive, dal 1947 ad oggi la fabbrica, denominata Stabilimento Militare Spolette, produce appunto le spolette e bombe a mano tipo SRCM mod.35. Vi lavorano 200 operai.
Il caricamento delle bombe con polvere esplosiva viene effettuato a Baiano di Spoleto.

Interessante la visita alla Sala dove nel 1823 venne allestito il Museo Storico delle Armi. Vi sono esposti pregiati fucili (Vetterli, Martin Rumeno, Doersh-Bauwgarten e Maser 71), pistole, sciabole, daghe, baionette e dei pannelli di importante valore didattico poiché mostrano i vari stadi di lavorazione e di assemblaggio dei pezzi che compongono l’arma. Vi sono anche delle vetrine con numerosi strumenti di lavoro ed attrezzi verificatori. Nessun museo è dotato di queste ultime collezioni.

Tra i fucili esposti, il modello 1891 (foto n° 9 con la baionetta più lunga) con il quale sembra sia stato abbattuto l’aereo di Francesco Baracca nel 1918:
“Il 19 giugno 1918 Francesco Baracca precipitava con l’aereo in fiamme, nel corso di una missione di mitragliamento a bassa quota, sopra Colle Val dell’Acqua, sul Montello (tra Nervesa della Battaglia e Giavera del Montello). Fu abbattuto probabilmente da un colpo sparato da terra, mentre con il suo SPAD S:VII sorvolava le trincee austriache.” (Wikipedia)

Tra le pistole in vetrina ve n’è una vista spesso nei film polizieschi: si pensava che fosse di produzione tedesca, ma da un manuale d’uso, ritrovato nei sotterranei dell’opificio torrese, si è scoperto d’essere di origine italiana (foto n°10).

 
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Commenti (9)


  1. un vanto per Torre Annunziata…il tuo fotoreportage farà sicuramente felice la nostra Paola Perna, torrese doc :-)


  2. Infatti….è bellissimo. Brava Kris!!!!!!!


  3. Non sono amante di armi, non oso nemmeno toccarle: mi fanno paura. Ma la visita di cui sopra, mi ha molto entusiasmata. Davvero è un gioiello per Torre Annunziata; ci è stato detto che Terni aveva cercato di appropriarsene, ma ha trovato un osso duro.
    Il signore della foto n°7,che ci illustra un antico libro da lui restaurato, è uno dei cardini di questo Museo; non immaginate con quanta passione ci parlava di quelle armi: quasi fossero le sue creature. E si rammaricava di non aver supporti sufficienti per restaurare la grande quantità di testi ritrovati.


  4. Kris in che occasione hai visitato il museo? :-)


  5. Nessuna occasione particolare: sabato scorso fu una delle visite organizzate dai Siti Reali di cui sono socia


  6. Buona sera Kris,

    Grazie per il tuo commento lasciato sul mio ultimo réportege.
    Brava e complimenti a te per questo interessantissimo réportage, soprattutto sotto il profilo storico.

    Vanvitelli è legato Brescia in quanto i disegni e di conseguenza il progetto del salone più grande del Palazzo della Loggia è opera Sua. (tuttora chiamato SALONE VANVITELLIANO)

    Un saluto

    Maurizio


  7. Grazie, Maurizio!


  8. Grazie Maurizio per il tuo voto


  9. Interessante… mi sa che sarà una delle mie prossime mete!

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