La Pieve ed altre chiese
La chiesa più importante di Stia è sicuramente la Pieve di Santa Maria Assunta...
Castel San Niccolò è un attivo paese del Casentino (foto 1) che può vantarsi di avere nel suo territorio un Castello dei Conti Guidi fra i più suggestivi del Casentino ed un’importante Pieve Romanica dei quali il presente fotoreportage cerca di illustrarne le caratteristiche storiche ed artistiche.
Il Paese
Il centro del Comune è senza dubbio Strada in Casentino, con la sua caratteristica Piazza Matteotti (foto 2) ove si trovano le famose Logge del Grano, a cinque campate con archi a tutto sesto in pietra serena e copertura a padiglioni di antica fattura, che dominano la piazza stessa.
Nella stessa piazza c’è la Cappella della Visitazione con all’interno due importanti tavole del XVI secolo tavole raffiguranti l’Immacolata incoronata di Santi e la Vergine con bambino e Santi (foto 3).
Da rilevare che lo sviluppo del paese è avvenuto quasi tutto sulla riva sinistra del torrente Solano mentre sulla riva destra è presente un caratteristico piccolo nucleo di vecchie abitazioni (foto 4) subito dopo il ponte che collega l’abitato di Strada al Castello.
Strada in Casentino è altresì famosa nel mondo in quando paese sede di un’importante MOSTRA DELLA PIETRA LAVORATA, che viene organizzata per celebrare l’opera dei numerosi scalpellini della zona, che utilizzando la pietra serena estratta dalle antiche cave presenti nel suo territorio hanno abbellito case e palazzi di molte città toscane.
La Pieve
L’abitato di Strada in Casentino si è sicuramente sviluppato nella piana sottostante il Castello in quanto nella zona era presente già dall’XI secolo la Pieve di San Martino a Vado (foto 5).
La Pieve di San Martino a Vado è una delle più importanti chiese romaniche del Casentino, fatta erigere pare dalla Contessa Matilde di Canossa, e rappresenta la tipica espressione dell’arte romanica, con tre navate e divisa in sette campate da sei colonne in pietra serena monolitiche con capitelli diversi l’uno dall’altro (foto 6).
Attualmente le sue pareti sono decorate dagli affreschi provenienti dalla ex Chiesa Parrocchiale di San Niccolò, e rappresentano una Crocifissione ed un San Niccolò con Santi (foto 7); è inoltre presente una tela del XVII sec. che raffigura San Simone che riceve uno scapolare dalla Madonna.
La Pieve di San Martino è l’unica tra le pievi casentinesi ad aver conservato la facciata originaria.
Il Castello
Il Castello di San Niccolò (foto 8 e 9), che con la Torre e l’adiacente borgo sovrasta l’abitato di Strada, costituiva sicuramente un baluardo strategico tra le Repubbliche di Arezzo e di Firenze e restò di proprietà dei Conti Guidi fino al XIV secolo quando fu conquistato da Firenze e divenne la residenza dei suoi Podestà.
Tale condizione cessò nel XVIII secolo quando la sede podestarile fu spostata nel sottostante paese di Strada; da allora il castello è stato oggetto di un notevole degrado terminato solo recentemente allorquando, dopo attenta ristrutturazione da parte dell’attuale proprietario, è ritornato parzialmente al suo antico splendore e reso accessibile ai visitatori (su prenotazione).
Al Castello si accede per una rampa di scale che attraverso una porta archiacuta aperta nelle mura immette alla Piazza d’Armi dalla quale è possibile poi entrare nel Palazzo, formato da quattro distinte parti.
Di notevole interesse le sale del Cassero e l’ala destra del piano superiore (unica superstite) nella cui Sala è presente un affresco quattrocentesco di scuola fiorentina ed avente eleganti bifore sormontate dallo stemma dell’Arte della Lana.
Sottostante il Castello l’antico borgo, nucleo abitativo oltre le mura del castello, con all’ingresso una Torre con Orologio (a sei cifre) di epoca trecentesca (foto 10), la piccola Cappella del Crocefisso, al cui interno si trova un Crocefisso con ai lati Madonna e San Giovanni, e la ex Chiesa parrocchiale di San Niccolò, oggi sconsacrata ed adibita a piccolo Museo della Civiltà Castellana.
La chiesa più importante di Stia è sicuramente la Pieve di Santa Maria Assunta...
19 settembre 2011 22:52 / 1 commento
5 ago, 2013
18 set, 2011
29 ago, 2011
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Commenti (1)
Marcello Di Sarno (Redazione) scrive:
L’orologio a sei cifre credo sia una rarità; almeno, personalmente, non mi è capitato di vederne altri.