Recuperare un’area abbandonata al degrado e migliorare la fruibilità turistica del waterfront otrantino puntando sulla nautica da diporto. Questi gli obiettivi del progetto del nuovo porto turistico di Otranto, promosso dalla Società Italiana per condotte d’acqua Spa in collaborazione con Comune e Regione Puglia.

L’opera che sorgerà all’esterno dell’attuale molo di sopraflutto, oltre che potenziare la vocazione turistica del principale punto di sosta e smistamento nell’Adriatico, avrà come primo obiettivo importante il recupero dell’area Cave che oggi si presenta nel più totale abbandono, con terreni che fino a qualche decennio fa venivano utilizzati come discariche di materiali di cantieri.

Nel contempo, il progetto nasce come risposta alla crescente domanda di ormeggi, destinata ad inserire la città nelle principali rotte diportistiche, commerciali e crocieristiche dell’Adriatico.
Circa 417 le imbarcazioni da diporto a vela e motore che potranno essere ospitate nel nuovo molo, Una porzione esterna del molo di sopraflutto sarà attrezzata per l’attracco di navi da crociera.

Prevista la pedonalizzazione del fronte banchina delle aree portuali esterne e la realizzazione di un nuovo tratto di lungomare collegato al porto esistente dalla «Piazzetta degli Archi», creando uno spazio pubblico centrale attrezzato. In quest’area sorgeranno locali commerciali, locali adibiti a servizi portuali e residenze turistiche (Borgo residenziale) localizzati in punti strategici al fine di preservare l’equilibrio ambientale tra costa e mare.
Sul versante dell’occupazione avrà un impatto considerevole, considerando che a regime impiegherà dalle 190 alle 250 unità lavorative.

Il nuovo presidio portuale nascerà nel rispetto dell’ecosistema e all’insegna del risparmio energetico grazie all’utilizzo di varie fonti rinnovabili di energia quali il solare termico, il solare fotovoltaico e la geotermia marina.

 
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