A Punta Palascia a Otranto il giorno comincia prima che nel resto dell’Italia: situata sul lembo estremo più ad est dell’Italia e il «nuovo corso» dei fari, che in Italia sono un po’ dimenticati, non poteva che cominciare da qui.

La tradizione vuole che ci si trovi sotto al faro ad attendere la prima alba del nuovo anno che arriva sulla penisola italiana. Anche sfidando le intemperie non si può rinunciare al primo sole che investe il Salento e che viene interpretato come momento ricco di promesse.
Trascorrere la notte di Capodanno al Faro di Punta Palascia e assistere alla “prima alba d’Italia” rappresentano un’esperienza emozionante che si potrà vivere in compagnia della propria amata o in gruppi di amici.

È una fine 2019 all’insegna del legame tra uomo e natura, nell’incontro tra diverse culture, quella proposta al faro di Punta Palascìa da Apulia stories, l’associazione di promozione sociale di Cursi facente capo a Elisa Mele e Alessandro Conoci. Martedì 31 dicembre è stato possibile assistere all’ultima alba del 2019 dalla “lanterna”, la posizione più in alto del faro, da dove il 1° gennaio si è potuto godere anche dei primi albori del 2020, con caffè e pasticciotti offerti dall’associazione.

Sempre al faro con il sole ormai alto si è potuto assistere al concerto per violoncello solo di Redi Hasa, il musicista di Tirana vicino alla cerchia di Ludovico Einaudi, che ha reso omaggio alla sua terrà natìa con un repertorio dal respiro ampio, in cui ha tracciato una convergenza tra diverse culture spaziando dalla musica classica a quella contemporanea, passando per la tradizione dei Balcani e giungendo a un tributo di Johann Sebastian Bach. Il tutto in una terra – quella di Otranto – dalla quale è possibile scorgere le montagne dell’Albania e avere una dimensione dello stretto braccio di mare che divide terre e culture differenti.

”L’Altro mare” è un’iniziativa a cura di Apulia Stories che ha proposto un’installazione di Nicola Genco. Le strane figure che, assiepate sulla punta estrema di questo primo lembo di terra italiana, sono le immagini di uomini che vedono il mare di fronte e che aspettano il nuovo sole come segno e sogno di nuova vita. Uomini che lasciano la propria terra per abbracciare altre terre, altri uomini. Una moltitudine di creature in una terra di mezzo. Teste e busti di ceramica bianca, fragili e preziosi al tempo stesso, per dire che mente e cuore sono le sedi della conoscenza e dei sentimenti.
Buon Anno Italia
Pejrò

 
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