Nella zona più a sud del Parco del Delta del Po si trova la riserva naturale della Salina di Cervia, che con i suoi 827 ettari ricopre un terzo dell’intero comune romagnolo. La salina composta da 50 bacini è alimentata da un canale di circa 16 chilometri che trasporta l’acqua del mare nell’entroterra dove si trova la salina e alimenta i bacini saliferi fino a raggiungere il canale emissario che riporterà l’acqua residua al mare. Durante i vari passaggi da bacino a bacino, grazie al vento e al sole, avviene l’evaporazione che permette la formazione del sale.

La raccolta del sale nella salina Camillone, oggi museo del sale, viene svolta in modo artigianale, col metodo di raccolta multipla, con attrezzi manuali. Si possono ammirare gli addetti alla salina mentre “spazzolano” l’acqua facendo affiorare il a sale che viene spinto verso i bordi, dove verrà raccolto in secchi di legno e trasportato su una carriola di legno che lo trasporterà fino al punto di raccolta dove vengono formati dei grandi lingotti per permettere la completa asciugatura del sale. Il sale verrà poi lavato con acqua madre, e stoccato in magazzini in attesa di confezionamento.

Il Sale Dolce di Cervia, la cui estrazione ha una lunga storia fatta di lavoro, sacrificio e passione per il territorio, è considerato l’Oro Bianco per queste zone e il prodotto confezionato in sacchetti o in mattonelle, viene venduto su scala nazionale. La dolcezza del sale di Cervia è dovuta alla posizione geografica, molto più a nord rispetto ad altre saline italiane. La tipica colorazione rosastra del sale viene data da un alga ricca di betacarotene presente nei bacini che lo rende inconfondibile a confronto con altri sali.

 
© Riproduzione Riservata
 

Nessun commento

Lascia un Commento