Autore: Massimo Di Bello


  1. Aggiunto qui su un altro video,
    dove si vede la villa che subisce un ulteriore crollo


  2. Bello il cartello messo dalla Farmacia della Condotta: “L’Italia unita non è uscita dal cappello di un mago. E’ un distillato prezioso, frutto di fatica, lavoro, passione. Rispettiamone i valori.” :-)


  3. L’Amministrazione di Torre, oltre a cercare di trovare una soluzione concordata e facilitare la rinascita della struttura, potrebbe comunque cercare di far sentire maggiormente la sua voce.

    Torre ha un regolamento che tratta il decoro degli edifici? Se non c’è l’ha forse sarebbe il caso di predisporlo.

    Ad esempio a Torino, il “REGOLAMENTO DI POLIZIA URBANA”, impone che:

    Articolo 12 – Manutenzione delle facciate degli edifici
    1. A salvaguardia del decoro e dell’immagine urbana i proprietari degli edifici le cui facciate prospettano su vie, corsi, piazze, o comunque visibili dello spazio pubblico, devono mantenere le stesse in buono stato di conservazione e hanno l’obbligo di procedere almeno ogni venti anni alla loro manutenzione e/o al rifacimento delle coloriture, ed almeno ogni sette anni a quelle degli ambienti porticati e delle gallerie. In subordine, qualora le fronti siano ancora in buono stato, i proprietari sono obbligati alla ricoloritura degli elementi accessori e complementari.
    http://www.comune.torino.it/regolamenti/221/221.htm


  4. Rosy! Con tutti questi fotoreportage golosi… è un attentato al nostro peso forma! ;-)


  5. Bel resoconto! Davvero l’Italia è piena di tesori nascosti :-)


  6. >e voi poveri cittadini urlate pure..tanto chi vi sente

    non sono d’accordo, se diamo per scontato che è normale che le cose non funzionino, continueranno sempre a non funzionare
    se invece stiamo attenti a quello che succede, diamo per assodato che le cose dovrebbero funzionare bene e che quando non funzionano allora c’è qualcosa che non va e che bisogna fare qualcosa
    allora le cose non potranno che migliorare

    con le dovute proporzioni e naturalmente con un contesto del tutto diverso,
    in Egitto si sono fatti sentire e le cose stanno cambiando… ;-)