Autore: Marcello Di Sarno


  1. Molto bella la statua e significativa del peso che doveva sopportare quando “udiva” la lettura delle condanne!


  2. bravo come sempre Marcello
    @Max un piccolo grazie ;)


  3. Complimenti a tutti gli autori dei fotoreportage scelti per questo mese! :-)


  4. Niente di nuov/co caro Marcello. Anzi.
    Non vorrei evidenziare la mia età ma ricordo perfettamente che sul disinquinamento del Golfo di Napoli, con la massima attenzione al “fiume” (?) Sarno, ho avuto la possibilità di esprimermi nei temi scolastici alle superiori. ;)
    Fatti due conti sono passati oltre trenta anni. E’ un altro esempio, clamoroso e che ritorna agli onori delle cronache all’apertura della stagione balneare, di come i problemi (rifiuti, disinquinamento del mare, bonifica dei suoli avvelenati) non sono mai risolti (e il generale per il Sarno?) e i cui “tentativi” di soluzione sono comunque costati ai contribuenti miliardi di… euro, quindi incremento del debito pubblico e dei patrimoni degli accoliti!
    Evito di concludere con un detto partenopeo che tradotto potrebbe suonare così: traditi e picchiati!!


  5. Grande Marcello, per questo tuo lavoro compositivo e per la citazione Vascofila. :-)


  6. Altre immagini drammatiche e anche esempio di come sempre di più le nuove tecnologie diano la possibilità a tutti di diventare, spesso loro malgrado, “cronisti” di un avvenimento!!


  7. Terribile giorno!
    Mi ricordo che vissi dei giorni nell’angoscia per una decisione da prendere: desideravo offrire la nostra roulotte, ma contemporaneamente mi dispiaceva sottrarla ai miei tre figli che adoravano la vita all’aperto. Ancora adesso mi sembra di essere stata egoista!


  8. Ciao Marcello,
    non avevo visto questo tuo utilissimo servizio.
    Ho così imparato del volume fotografico (che cercherò per visionarlo ed eventualmente acquistarlo)
    Come dici anche tu,questo è il decimo anno e se non cambierà qualcosa………………………dovremo dire addio ai palazzi delle banche.
    Che peccato, sono un vero scrigno di tesori che resteranno così “inutilizzati”.