Usura ed estorsione: arrestate sei persone per prestiti variabili con tassi di interessi annui che variavano dal 72% al 180%.

Il fenomeno dell’usura costituisce una delle piaghe più diffuse nel territorio del territorio di Torre Annunziata. Attraverso questa attività illecita vengono immessi ogni anno nel circuito legale ingenti quantità di denaro e viene drogata l’economia di interi paesi; i profitti vengono spesso reinvestiti in attività solo apparentemente lecite.

La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Napoli ha svolto complesse indagini di polizia giudiziaria disposte e coordinate dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata nei confronti di sei persone, di cui 4 donne, responsabili di prestiti usurari nei confronti di un’ampia platea di vittime, prevalentemente commercianti residenti nell’area oplontina.

Oggi, al termine di una complessa attività investigativa in materia di usura, i militari delle fiamme gialle di Torre Annunziata hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari per sei persone e il sequestro preventivo di beni provento dell’attività usuraria.

Dalle indagini condotte anche con in determinante apporto di intercettazioni telefoniche e con l’analitica disamina di operazioni bancarie, è emerso un complesso e articolato quadro indiziario, secondo il quale i sei arrestati avevano organizzato una strutturata attività di finanziamento, complessivamente per oltre 500.000 euro, pretendendo pagamenti di rate mensili fino alla restituzione dell’intero debito, corrispondenti a tassi di interesse dal 72 al 180% su base annua.

Nel corso delle investigazioni sono emersi anche numerosi ed allarmanti atti intimidatori da parte delle donne del gruppo, più spregiudicate e dirette nei colloqui telefonici.

Le indagini condotte dai finanzieri sono state rese molto più complicate dalla mancata collaborazione e dell’assoluta omertà degli imprenditori vittime del gruppo criminale che erano vessati da continue minacce.
Le stesse indagini hanno altresì consentito di individuare un patrimonio illecito accumulato dagli interessati e di sequestrare conti bancari e altri beni intestati agli usurai stimato di circa 100.000 euro.

L’operazione compiuta rappresenta l’ennesimo tassello di un inquietante quadro di inquinamento economico esistente nel circondario torrese, ove il sistema creditizio illegale fondato sull’usura consente enormi e illeciti guadagni, soffocando l’imprenditoria onesta e consentendo il reimpiego e l’immissione nel circuito finanziario degli ingentissimi proventi di altre fiorenti attività illecite quali il traffico di stupefacenti.

 
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