tratto autostrada Pompei - Torre Annunziata

La scoperta di diciannove discariche abusive all’origine dei rallentamenti nei lavori di ampliamento della tratta autostradale Pompei – Napoli.

La rivelazione choc arriva dal viceministro alle Infrastrutture Roberto Castelli nel corso di una seduta della Commissione Ambiente e Lavori Pubblici della Camera, dichiarazioni riprese in un articolo del quotidiano “Terra”.

Dalla ricostruzione del viceministro emerge che durante i lavori di scavo per realizzare la terza corsia, sono emersi ingenti accumuli di rifiuti di ogni tipo: speciali, come inerti, materiali edili, amianto e barili di cui non è stato specificato il contenuto. La media è di una discarica ogni 800metri, anche se la maggior parte sono state rinvenute nell’ultimo tratto tra Ercolano e Napoli.

La scoperta di questi siti abusivi ha comportato ogni volta lo stop dei lavori per consentire la rimozione dei materiali e il riempimento delle cave con altro terreno. L’interrogativo inquietante sollevato nell’articolo del quotidiano ecologista è sul’eventuale presenza nelle zone limitrofe di altre discariche di questo tipo.

I rifiuti vanno ad aggiungersi ai problemi legati a espropri e abbattimenti che giustificano i tempi biblici di completamento della terza corsia nei 20 km di autostrada che collegano il comune mariano al capoluogo, posti sotto la gestione della concessionaria Società autostrade meridionali (Sam). Un’opera, come ricorda l’articolo, divisa in cinque lotti e iniziata tra il 2002 e il 2006, con una copertura finanziaria prevista di 393milioni di euro, di cui sono già stati spesi 285milioni soltanto per il completamento di 8,3chilometri.

Catselli, tuttavia, assicura che i lavori avranno termine alla fine del 2011, “salvo puntuali opere di completamento”.

 
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