Tra le realtà che uniscono gli abitanti, che accomunano le generazioni di un comune (o di un suo quartiere) ci sono senz’altro le scuole.

Comuni-Italiani.it propone un viaggio tra le istituzioni scolastiche del Belpaese per analizzare cosa esse offrono e rappresentano per le loro comunità: “Scuola Aperta sul Comune“. Una serie di interviste con dirigenti e docenti che si confrontano sui temi legati alla cittadinanza attiva, alle nuove tecnologie, allo sport, approfondendo il rapporto tra scuola e territorio.

Prima tappa al Liceo Artistico “Giorgio de Chirico” di Torre Annunziata, comune in provincia di Napoli, dove per Comuni-Italiani.it abbiamo intervistato il dirigente scolastico prof. Felicio Izzo.

Tra passato e presente, qual è il vostro biglietto da visita nel mondo scolastico locale?
Tra i “titoli“ di cui fregiarsi nel proprio “biglietto da visita” il “de Chirico” può vantare una lunga tradizione nella promozione della creatività attraverso il pensiero divergente, la non omologazione, la lotta agli stereotipi, la riflessione nell’ambito delle tematiche estetico-espressive; l’adozione di modelli di apprendimento non solo simbolici ma operanti anche sulla realtà, nei quali la conoscenza emerge dal “fare esperienza“; l’utilizzo di linguaggi, mezzi e strumenti al passo con i tempi, vicini alla sensibilità, agli interessi, all’universo comunicativo degli alunni (Laboratorio di modellazione virtuale, Multimedialità, Produzioni audiovisive, Officinema – Laboratorio per Filmaker, ecc); la presenza sempre più costante e propositiva nella vita culturale della comunità cittadina e dell’intero territorio vesuviano, consegnandosi ad un ruolo di assoluta centralità nell’ansia di riscatto civile e culturale della risveglianda “provincia addormentata”.

Sulla vostra brochure compare lo slogan “Il futuro ha un seme antico”.
E’ il motivo ispiratore che orienta ed informa di sé il progetto culturale ed educativo del “Giorgio de Chirico“, istituzione scolastica nata esattamente quaranta anni or sono come Istituto d’Arte ed oggi Liceo Artistico, con ben cinque indirizzi, Architettura, Designa, Arti figurative, Grafica ed Audiovisivo e Multimediale. “Il futuro ha un seme antico” nel convincimento che non possono esservi prospettive di crescita e affermazione senza guardare all’eredità del passato ed alla complessa problematicità del presente. Per questo nei suoi primi quaranta anni la Scuola si è mossa nel campo dell’arte e della comunicazione, non solo come portatrice e trasmettitrice di conoscenze, tecniche e saperi altri, mediati dal mondo dotto e divulgati ai più giovani, ma anche come sperimentatrice e generatrice di spazi, percorsi, riflessioni culturali.

Ad un livello comunicativo più elaborato, non abbiamo timore a segnalare che la mappa progettuale messa in atto dall’Istituto costituisce un itinerario di riflessioni, di conoscenze e d’operatività che attraversa creativamente la cultura artistica, letteraria e scientifica, “segnando” la socialità della scuola con le forme plurali dell’immaginazione. A nostro parere, attraversare la realtà con i linguaggi dell’arte significa cominciare a esprimere la percezione che l’uomo ha del suo tempo e della storia. Le vie dell’arte e della cultura sono cammini verso il futuro, verso “nuovi territori” in cui si riflette il valore della memoria, la coscienza del presente e il pensiero del possibile. Una continuità tra passato e presente che nella logica della metafisica, si fa realtà e pensiero, certezza ed aspirazione. “Il futuro ha un seme antico”, appunto.

Siete in contatto con altri Licei Artistici?
Certamente sì. E non solo con Licei Artistici. Dal momento che riteniamo che la progettualità di nuove esperienze, curricolari ed extracurriculari, nel settore artistico rappresenti un laboratorio polivalente del conoscere e del fare, abbiamo la piena coscienza della necessità di interagire con tutte le scuole. Dalle tradizioni della manualità alle innovazioni tecnologiche nell’ambito dell’espressività e della comunicazione, dalle questioni ambientali a quelle della salute, dall’identità linguistica al multilinguismo, la realizzazione di progetti nell’area artistica non può non estendersi come una rete interattiva nella scuola, tra le scuole, dalle scuole.
Nello specifico della domanda posta, si ricordano, in particolare, i contatti col Liceo Artistico di Corato (Bari), un gemellaggio, purtroppo non ancora formalizzato, funzionale ad un progetto di riqualificazione urbanistica di una zona degradata della città. In secondo luogo la collaborazione col Liceo Artistico di Napoli che ha promosso, nella sua sede, un evento artistico, complementare alla manifestazione “Storia Italiana…” realizzata nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Naturalmente c’è la piena consapevolezza della necessità di superare la dimensione della sporadicità, nei contatti, legati alle singole occasioni, e di renderli organici ad una comune progettualità, istituzionalizzandoli in una “rete”, per usare un termine tecnico, anche se a noi piace parlare più immaginificamente di “sinapsi operative”.

Il Liceo Artistico de Chirico come ha ricordato il 150° anniversario dell’Unità d’Italia?
Due gli eventi realizzati: “Lab 150°/La verità non è sempre rivoluzionaria” e “Storia Italiana/Italian Story/Histoire d’Italie”. Eventi che per l’impegno profuso, in qualche caso ben oltre il crepuscolo e l’intensità della partecipazione hanno fornito la visione assolutamente rasserenante di una comunità laboriosa, contenta di sé e del suo fare per il fatto stesso di fare: una molteplice unità senza ruoli e gerarchie, rappresentazione forse inconsapevole e proprio per questo tanto più incisiva al punto da identificarvisi, di quella stessa “Unità” che si andava a celebrare. Nella forma discontinua di quella logica della metafisica prima evocata ci sarebbe la tentazione di dire: “arte che si fa vita” o “vita che diventa arte!
Scendendo nei dettagli, il primo si è esplicato in una conferenza con esperti di storia del Risorgimento con dibattito, inserti di musica, filmati, brani recitati e la proiezione di un video, realizzato dagli studenti nelle modalità della video art sul tema, dal titolo “Patriae”. A corredo realizzazioni artistiche secondo i canoni dal site-specific con artisti e studenti (ed anche ex studenti) che hanno lavorato insieme nei laboratori incontrandosi negli spazi espositivi con le loro installazioni, realizzando un percorso multimediale unitario di sensibilità, espressività e conoscenza.
Il secondo, distribuito in tre giorni a giugno, ha utilizzato gli spazi del Liceo per dare vita ad un programma di attività che hanno visto mostre con installazioni, workshop, conferenze, musica, video e poesia, con un Oratorio dal titolo “Se questa è patria”. All’interno dell’evento ha trovato adeguata collocazione la II edizione del festival di video art “CONTACT-S” e la rassegna “CONTEST-AZIONI”, miscellanea d’arte con gruppi musicali, performer ed artisti impegnati in work-shop, installazioni e video reading.
Tutte iniziative volte a concretizzare la possibilità che l’ambiente scuola possa innescare dinamiche culturali del territorio incidendo positivamente sulla qualità della vita individuale e sociale.

Il de Chirico e il territorio. Come riuscite ad essere anche fattore di riferimento e di crescita culturale in un tessuto sociale non omogeneo e non facile?
Una delle priorità del nostro Liceo è quella di dare corpo e sostanza ad un’idea di scuola che sia sempre più scuola del territorio, della cittadinanza, delle famiglie, comunità educante aperta ad una pluralità di voci, esperienze, progetti; partecipe e promotrice del dibattito culturale. Una scuola che si impegna quindi ad essere espressione dell’universo socio-culturale in cui è immersa ed essa stessa produce cultura, formula proposte, elabora progetti. Aspetti questi particolarmente importanti in una realtà disomogenea e povera di stimoli e fermenti culturali, come quella nella quale viviamo. In questi ultimi anni, in particolare, la scuola si è posta come punto di riferimento non solo cittadino diffondendo fermenti ed iniziative organizzando numerosi eventi. Molteplici le iniziative e i progetti attivati nel settore della modellistica e dell’arredamento in complementarietà anche con realtà produttive locali, come il “Polo nautico” o con enti pubblici.
Anche in questo indirizzo il ricorso a finanziamenti FESR ha consentito all’Istituto di dotarsi di un avveniristico impianto di prototipazione che consente di intraprendere itinerari di collaborazione, sempre più intima e correlata, col territorio e la sua dimensione imprenditoriale più vivace.

E’ appena il caso di rimarcare quanto prodotto nel campo delle arti figurative grazie ai laboratori (di serigrafia, incisione, calcografia, decorazione), alle aule (plastica e disegno dal vero), alle infrastrutture (forno di cottura di ceramica), di specifica destinazione di cui è dotato l’istituto.
In particolare si ricordano i corsi e i progetti di restauro, arte pastorale, ceramica e, naturalmente, di pittura e scultura che hanno messo capo a mostre, tra le quali, per ragioni di sintesi, si ricorda quella dell’aprile 2001 dal titolo “La Camera Chiara”, primo esempio di “teatro d’arte” “agito” da alunni e docenti, sino alle ultime quattro edizioni di “Opere in mostra”, di cui la seconda “Animulae vagulae, blandulae…” ha goduto di un passaggio sulla terza rete regionale.
Una notazione particolare si impone per “Teatri di pittura”, singolare progetto-laboratorio, che ha fatto degli ambulacri interni e del perimetro esterno dell’istituto singolari e suggestivi spazi d’arte, un unico locus amoenus dello spirito pluralizzato e ricomposto, in una sintesi di simmetrica complementarietà, nei topoi dell’hortus conclusus e dell’hortus deliciarum.

Di rilievo nazionale la rassegna “CONTACT-S” – Luoghi dell’Arte Contemporanea, organizzata in occasione del passaggio al Liceo Artistico, con la partnership dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli e Visual Container, archivio multimediale di Milano, nonché col patrocinio della Regione Campania, della Provincia di Napoli, del Comune di Torre Annunziata e della Tess-Costa del Vesuvio. L’evento si è esplicitato, lungo un ampio arco temporale dal 28 maggio al 18 giugno 2010, in quattro sezioni: la mostra “Aule sospette”, insieme di interventi site specific; “Schermi sensibili”, rassegna di video art con la partecipazione di artisti di rilievo nazionale; “Giardini d’enigmi”, forme scultoree e spazi dipinti, realizzati dagli studenti; “In video veritas”, work-shop di video art per studenti a cura di docenti dell’Accademia.
Rilevante la singolarità della mostra di fotografia subacquea “I colori dell’acqua”, col patrocinio di Provincia e Regione, che ha avuto come testimonial ma anche come artista in mostra Luca De Filippo. Un positivo e simpatico riscontro, da parte anche della Presidenza del Consiglio, è stato riservato al progetto “Dolce bianco/Puro nero” calendario sulla festa della donna progettato e realizzato dalla sezione “Fotografia”.

 
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