Stamane a sostenere la protesta dei lavoratori c’erano numerosi esponenti dei sindacati di categoria, tra cui Carmine Albano, segretario regionale UILM Campania, che ha espresso la sua vicinanza ai lavoratori e ha ribadito la necessità di creare una piattaforma che coinvolga l’intera città per il suo rilancio industriale e sociale.

“Gli operai sono esasperati perché non hanno alcuna certezza, né del sostegno al reddito né di progetti seri e concreti di reinserimento per l’immediato futuro. La prossima settimana abbiamo un importante incontro in Regione sulla vertenza Metalfer coi rappresentanti istituzionali, il responsabile unico del Contratto d’Area e i dirigenti aziendali della Bennu Yacht per valutare se concretamente saranno mantenute dagli imprenditori le promesse di assunzioni fatte al momento dell’acquisizione dell’area – spiega Albano -. Noi stiamo però lavorando ad una piattaforma che guarda allo sviluppo di tutta l’area oplontina, per la sua uscita dal torpore che la relega in una condizione di grande difficoltà, che mette in crisi non solo i giovani, ma anche gli anziani, quelli usciti fuori dal ciclo produttivo della carpenteria pesante.  Gli operai anziani, non tanto da giungere alla pensione, non sono ricollocabili se non nei siti dove loro già lavoravano. Il nostro intento perciò è fare una vertenza complessiva per la città di Torre Annunziata, dal momento che, nel piano di lavoro della giunta regionale fatto lo scorso anno, fu previsto uno stanziamento di 29 milioni di euro proprio per lo sviluppo dell’area formazione dei lavoratori torresi”.

Ventinove milioni di euro che, secondo alcuni, andranno ad aggiungersi ai circa seicentomila già spesi per risanare un’area che, ad oggi, appare ancora in piena crisi.

 
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