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Sono veramente gravi le responsabilità del Ministro Bondi che si è affidato alle cure del Commissariamento di Pompei e aldilà della propaganda i risultati di scelte dissennate e incomprensibili la dice lunga su ciò che è stato fatto nell’area archeologica più importante del mondo.

Stamane attorno alle ore 6/7, meno male che gli scavi erano ancora chiusi, è letteralmente crollata (sembra quasi sotto l’effetto di un terremoto o di un bombardamento) la casa chiamata “Schola armaturarum iuventis pompeiani”.
Tale casa fu rinvenuta nel 191 e restaurata nel 1946, da allora non sembrano essere stati fatti interventi salvo il rifacimento dell’asfalto del tetto durante la gestione commissariale. Infatti l’asfalto risulterebbe essere stato rifatto da circa 7 mesi.

Molto probabilmente la casa è crollata per effetto delle infiltrazioni d’acqua ma è veramente singolare che durante la gestione commissariale che era deputata proprio alla messa in sicurezza, nessuno si sia reso conto dello stato in cui tale casa si trovava.
A questo punto, la Procura a cui la Uil aveva già sporto denuncia dovrebbe indagare per capire e passare al setaccio tutti gli interventi e l’operato legato alle attività commissariali che per fare gli interventi avrà redatto un piano con le emergenze.

Ricordo che il Direttore degli scavi Varone aveva segnalato la pericolosità degli scavi tanto che temeva per l’incolumità dei visitatori e degli stessi dipendenti.

Ora si faccia luce su ciò che è accaduto, tenuto conto che vi sono altri aspetti che lasciano perplessi. Come nel caso della stipula del contratto con la Società WIND per attività di videosorveglianza e valorizzazione, che tra gli altri caratteri prevedono la collocazione nell’area archeologica di pali alti 4 metri e dei cavidotti, che hanno un effetto ed un impatto visivo micidiale, fatta con estrema leggerezza dal Commissario e che oggi non sembra assolutamente compatibile con la tutela dell’area archeologica.

A ciò si aggiunge anche la recente sentenza del Tar Lazio che ha annullato la gara per la gestione del ristorante per difetti procedurali che dimostrano il pressappochismo nell’attività di aggiudicazione dell’appalto.
Insomma, va fatta chiarezza e vanno individuate responsabilità precise fermo restando che la prima responsabilità è di ordine politico poiché mentre Roma sta discettando sul modello di governante da realizzare, Pompei continua a registrare crolli, ricordiamo anche la Domus di Polibio ed il Termopolio con un sito che non ha un Soprintendente a tempo pieno.

Comunicato stampa di Gianfranco Cerasoli, segretario generale Uil Beni e Attività Culturali
Coordinamento nazionale Uil

 
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