Bambini rifiutati, l’indignazione della rete
Bambini dell’oratorio non accettati all’acquapark “Isola Verde” di...
“Niente di più lontano dalla realtà, sono io a dovermi indignare, sono anni che gestiamo il parco e non abbiamo mai negato l’ingresso a nessuno”. È la replica di Giovanni Amato, gestore del parco acquatico “Isola Verde”, pubblicata stamane sul sito del Corriere della Sera in merito all’incresciosa vicenda dei bimbi torresi respinti all’ingresso del parco.
“La verità è che proprio il gruppo accompagnato dalle suore in passato aveva creato problemi, in un posto dove tutti hanno sempre rispettato le regole. Durante una delle loro visite passate alcuni ragazzi appartenenti al gruppo, mentre le suore facevano il bagno, fumavano spinelli; qualcuno ha anche messo le mani nelle borse degli altri ospiti. In un’altra occasione, dopo l’invito degli addetti alla sicurezza a darsi una calmata, i ragazzi li hanno minacciati. Quando domenica scorsa ho saputo dell’arrivo del pullman dell’Oratorio, sono solo sceso all’ingresso a fare le solite raccomandazioni alle organizzatrici, affinchè tenessero a bada i ragazzi, ma subito suor Aurelia ha avviato una disputa sul fatto che i ragazzi venivano discriminati”.
L’ultima visita dei ragazzi oplontini al parco acquatico, stando a quanto dichiarato da suor Aurelia qualche ora fa, risale a circa nove anni fa. Negli scorsi anni, circa cinque, la direzione già aveva respinto le prenotazioni della comitiva salesiana, ma la cosa era passata inosservata. “E poi noi suore accompagniamo soltanto i ragazzi e non facciamo assolutamente il bagno, quindi non vedo come avremo potuto non vigilare sui ragazzi. Evidentemente stanno confondendo suore!”, replica suor Aurelia.
Gli interrogativi che balzano in mente alla lettura delle dichiarazioni del gestore, sono: perché mai ai presunti atti vandalici non si è fatto accenno al momento della prenotazione? Perché tali atti non sono stati segnalati alle suore o alle autorità competenti a tempo debito? Se il gruppo in passato, e stiamo parlando di dieci anni fa, aveva creato problemi alla clientela, perché accettare la prenotazione e poi sbarrargli l’accesso?
“Sto prendendo in considerazione la possibilità di querelare i giornali che hanno riportato la notizia falsa che non abbiamo fatto entrare i ragazzi perchè di Torre Annunziata – continua – è un’affermazione che non solo danneggia l’immagine del parco, ma mi offende profondamente”.
Eppure suor Aurelia conferma in pieno la sua versione: “Ci hanno cacciati via perché venivamo da Torre Annunziata!”
(Foto di Repertorio)
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