Guardia Costiera in azione per tutelare la salute pubblica

Si intensifica l’attività della Guardia Costiera per sventare la coltivazione abusiva di frutti di mare all’interno del porto e tutelare così la salute pubblica dei consumatori.

Nella mattinata dell’11 aprile, presso gli uffici della capitaneria, un militare è stato aggredito da un torrese di 40 anni, C. A. G. Quest’ultimo, nel prendere le difese del fratello che era in quel momento presente il loco per svolgere alcune pratiche amministrative inerenti il peschereccio di sua proprietà ormeggiato proprio nel porto oplontino, non ha esitato a scagliarsi contro il  militare che, subito trasportato all’ospedale civile, è stato dichiarato guaribile in 10 giorni.

L’aggressore è stato tratto in arresto dagli uomini della guardia, convalidato dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, e sottoposto agli arresti domiciliari in attesa del processo per Direttissima che si è celebrato ieri mattina.Il giudice, su istanza dell’avvocato, ha applicato l’obbligo di firma a suo carico fino alla data del processo che si celebrerà il 19 aprile.

Ieri mattina, invece, si è svolta un’attività di monitoraggio ed ispezione dei fondali da parte del personale dell’ufficio circondariale marittimo, agli ordini del T. V. Claudia Di Lucca., unitamente al Nucleo Sub della Guardia Costiera, che ha sede a Napoli.

Sono stati posti sotto osservazione i fondali dell’area portuale procedendo al sequestro di circa 50 kg di vongole e lumachine di mare, conservati all’interno di reti di nylon, nonché 12 nasse prive, peraltro, di qualsiasi segnalamento.
I prodotti ed il materiale è stato distrutto a seguito dell’accertamento dell’ASL locali che ne ha evidenziato il cattivo stato di conservazione.

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