Forum dei giovani, via alle elezioni per l’assemblea
Sei mesi fa al “Gaudium” l’incontro tra politica e giovani attorno a un’idea;...
“Sarà un forum dei giovani che farà molto rumore sul territorio”. Con questa promessa Ferdinando Uliano, Assessore alle Politiche Sociali e Giovanili del Comune di Pompei, ha congedato i rappresentanti delle associazioni giovanili operanti sul territorio, all’incontro sul “Progetto Giovani” organizzato presso il Centro Gaudium di via Gian Battista De La Salle.
Un centro che fungerà da quartier generale per i ragazzi che avranno a disposizione computer e strumentazioni moderne per studiare e approfondire i propri interessi. Via anche a un piccolo restyling con la sostituzione dell’attuale ingresso con porte di vetro, in nome dello spirito di trasparenza e libertà sotto cui nasce il progetto giovani. In prospettiva, si cercano altre strutture pubbliche per spettacoli e cineforum.
Si è discusso di molti temi, dal volontariato all’integrazione delle minorazne extracomunitarie, dai progetti di formazione al tempo libero, ma uno ha tenuto banco per gran parte della riunione. L’assemblea dei giovani, all’unisono, si è posta come obiettivo principale di dar vita finalmente al Forum dei giovani, atteso da troppo tempo e la cui assenza annovera la città nelle poche “pecore nere” della provincia di Napoli che ne sono ancora sprovviste.
Una richiesta che Uliano ha subito raccolto, promettendo un accelerazione dell’approvazione della delibera in Consiglio Comunale e gettando il cuore oltre l’ostacolo, nell’auspicare un forum che “faccia rumore sul territorio”. Come? In primis, andando oltre la miopia dell’appartenenza partitica e accogliendo al contrario le diverse voci della giovane politica mariana che vuole davvero impegnarsi sul territorio. Non sarà un serbatoio di voti per nessuno, ma qualcosa che camminerà con le proprie gambe a prescindere dagli inquilini di Palazzo de Fusco. Un aspetto sottolineato dalla collaborazione offerta dall’associazione Giovane Italia, di segno politico opposto a quello del governo cittadino.
In secondo luogo darà spazio a tutte quelle tematiche sensibili che fanno venire l’orticaria alla parte più conservatrice della città. Educazione sessuale e contraccezione, omosessualità, creazione di nuovi spazi culturali e di aggregazione sociale.
Il primo banco di prova in tal senso sarà il 1 dicembre, in occasione della giornata mondiale dedicata alla prevenzione dell’Aids. Un’occasione che il neonato sodalizio di Villa Tamburro vuole onorare con iniziative concrete per sensibilizzare l’opinione pubblica giovanile e e non solo.
Per il resto si cercherà di dialogare con associazioni, come l’arcigay e l’arcilesbica, che in passato non hanno mai varcato i confini del suolo mariano.
Poi c’è un terzo piano dove sarà importante battere i pugni sul tavolo. Quello istituzionale dell’Ambito Sociale N15, di cui fanno parte Pompei, Trecase, Boscoreale, Boscotrecase e Torre Annunziata (comune capofila). “Dobbiamo avere un nuovo ruolo in questo contesto – attacca l’Assessore Uliano – perchè ad oggi la nostra presenza non ha portato alcun beneficio al territorio. Gli altri hanno cineforum, centri sociali, viaggi studio a Bruxelles, noi niente di tutto questo”.
Il cineforum è uno dei punti prioritari del “Progetto giovani”, insieme al welfare e al volontariato. Nell’ambito del lavoro c’è in cantiere il progetto Work che Uliano sta seguendo insieme all’Assessore all’istruzione Pasquale Avino. Per quanto riguarda il volontariato, significativa la testimonianza di padre Andriy Yevchuk, sacerdote ucraino impegnato a sostenere l’integrazione dei suoi connazionali nel tessuto sociale mariano. “Cinque mesi dopo il mio arrivo in Italia – ricorda il sacerdote, in partenza per Lourdes – ho capito che oltre alla lingua dovevo imparare la mentalità, il vostro modo di stare in mezzo agli altri. E’ quello che vi chiedo di fare con chiunque venga da lontano, forti del vostro speciale dono di testimoniare con la vostra storia Gesù e l’amore verso il prossimo che ci ha insegnato”.
Novità anche per il tempo libero. C’è l’idea di creare una discoteca autogestita dove invitare i gruppi più seguiti dai giovani del territorio, ma in cui non ci sarà mai spazio per bibite alcoliche. Un modo sano per divertirsi e favorire l’integrazione sociale.
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