Un folto numero di abitanti residenti di piazza Cesaro ha avviato nei confronti dell’Amministrazione comunale di Torre Annunziata un’azione giudiziaria, anche esercitando la potestà genitoriale, a tutela dei loro figli minorenni, dinanzi al Tar Campania – sez. di Napoli -  conclusasi, di recente, con una pronuncia a loro favore.

Il motivo che ha portato i residenti, madri e padri che, assistiti dagli avvocati Aldo Avvisati e Marialuisa Faraone Mennella del Foro di Torre Annunziata, hanno inteso in tal modo esternare il loro disappunto e la loro preoccupazione per possibili ripercussioni sulla salute non solo propria, ma soprattutto dei loro figli, ad adire la giustizia amministrativa, è scaturito dall’attivazione ad opera dell’Amministrazione comunale del servizio “L’isola del Wi.Fi.”, che consente agli utenti di collegarsi alla rete in modalità wireless.

Non appena appresa la notizia dell’installazione nella piazza Cesaro di questa nuova antenna, i residenti hanno richiesto incontri con l’Amministrazione  al fine di proporre una regolamentazione all’uso indiscriminato ed invasivo, 24 su 24, delle onde elettromagnetiche così generate e puntate fino all’interno delle loro abitazioni.

Purtroppo l’amministrazione non ha assolutamente avuto un atteggiamento fattivo e collaborativo nei confronti delle legittime aspettative dei propri cittadini, i quali sono stati costretti ad avviare tutta una lunga trafila amministrativa, a partire dall’accesso agli atti, giungendo a chiedere riscontro dell’operato dell’Amministrazione innanzi al TAR di Napoli.

Ed infatti, solo a seguito dell’accesso agli atti il Comune rimetteva a disposizione la documentazione inerente il procedimento di installazione dell’antenna ad opera di un gestore di telefonia nazionale, dalla quale emergeva che mancavano le necessarie autorizzazioni, destando con ciò seri motivi di preoccupazione circa la corretta installazione prima e la gestione poi dell’antenna stessa.

“Addirittura è emerso – riferisce Emiliano Giugliano uno dei padri residenti – che la dichiarazione di conformità dell’impianto installato era redatta in lingua polacca, contravvenendo alle disposizioni di legge secondo cui tutte le informazioni destinate ai consumatori e agli utenti devono essere rese in lingua italiana”.

“Del resto – prosegue Gianluca Contaldo, un altro genitore – noi residenti abbiamo assunto sin dall’inizio un atteggiamento propositivo tanto da avanzare alcune proposte come delimitare il servizio ad aree ben individuate cosiddetto “Hot spot”, o renderlo fruibille in fasce orarie date mediante un timer. Ora, chiediamo il rispetto della sentenza del TAR e la rimozione dell’antenna illegittimamente installata”.

Nella sentenza n° 178/2011 è statuito che in caso di inottemperanza del comune, si insedierà un Commissario prefettizio che provvederà all’esecuzione della sentenza stessa.

(Foto di Groupe Aménagement Numérique des Territoires in licenza Creative Commons)

 
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