Il dramma degli sbarchi in un’opera d’arte
Un esempio di arte contemporanea formato dal relitto di una motovedetta albanese, la Kater I Rades, tristemente nota alle cronache passate: nella notte del 28 marzo 1997 (Venerdì santo prima di Pasqua), entrò in collisione con la corvetta Sibilla della Marina militare italiana, colando a picco nel Canale di Otranto con 120 persone a bordo.
In 34 si salvarono, i morti furono 57 (donne e bambini in gran parte) mentre 24 risultarono dispersi.
Assurto a emblema degli sbarchi in Italia, quel relitto, attraverso le mani del celebre scultore greco Costas Varostos, è diventato una singolare opera d’arte, veicolo di un messaggio universale di accoglienza e solidarietà tra i popoli.
Il progetto – patrocinato dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) dell’UNESCO, dell’Organizzazione Internazione per i Migranti (OIM), del Comitato Italiano per i Rifugiati (CIR) – è promosso dall’Istituto di Culture Mediterranee della Provincia di Lecce, con la collaborazione di Klodiana Cuka dell’associazione umanitaria Integra Onlus e dei parenti delle vittime, e dell’Amministrazione Comunale di Otranto.
Categorie: Eventi e Iniziative.
Tag: arte contemporanea, immigrazione
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Diana Cocco:
Certo Giovanni. Lo sai che adoro il Tuo Salento....
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peiro:
ciao Diana, vedo che ti sei fatto un giro nel mio salento, bel reportage, dovrei...
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peiro:
https://www.facebook.com/giovanni.demicheli/media_set?set=a.10204686402997444&am...
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peiro:
grazie x il tuo commento viviana, hai arricchito ancora di più questo reportage...
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Viviana Bernardini:
Bellissimo racconto di parole e immagini per un momento emozionante: grazie per ...
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