Mercato ittico, la chimera infinita
Negli ultimi giorni si è nuovamente riproposta la problematica del mercato ittico a Torre Annunziata, in ragione di interventi repressivi da parte di Magistratura e Forze dell’Ordine.
Risale al 1997 la deliberazione consiliare con la quale si ipotizzava la costituzione di una società mista, successivamente varata, tra il Comune di Torre Annunziata ed i commercianti all’ingrosso di prodotti ittici, finalizzata alla realizzazione di un nuovo mercato ittico. All’epoca sono stato tra i promotori di tale iniziativa.
Nel 2000 il Consiglio Comunale adottava la variante urbanistica relativa all’area, nel frattempo individuata, per la realizzazione dell’infrastruttura del mercato ittico.
In data 29.3.2004, la società mista provvedeva, previa deliberazione del Consiglio Comunale, all’acquisto dell’area ex-scalo ferroviario marittimo, nel frattempo bonificata con oneri a carico della proprietà, per un corrispettivo complessivo pari a € 1.054.104,00, dal quale furono decurtati i canoni di locazione pagati nel periodo pregresso.
Nel 2005, in ragione della nuova legge regionale in materia urbanistica (16/2004), si formulava un quesito scritto alla Regione Campania, per conoscere le procedure da adottarsi per la realizzazione degli interventi in area portuale.
Nel febbraio del 2006 la Regione Campania dava riscontro al quesito, confermando che ciascun singolo Comune e non l’Ente regionale, era competente per la pianificazione anche in ambito portuale.
Con deliberazione della Giunta Municipale n. 148 del 8.6.2006, si prendeva atto della nota regionale e si decideva di dare attuazione alla stessa, avviando l’attività di pianificazione, prevedendo che, in detta pianificazione attuativa, fossero ricompresi gli interventi, già ampiamente programmati dall’Amministrazione Comunale, relativi alla realizzazione del mercato ittico, nell’area ex-scalo ferroviario, ed alla riqualificazione dell’ex-Lido Santa Lucia.
Nell’aprile del 2007, l’ingegnere Vincenzo Di Giovanni, rappresentava al Commissario straordinario ed al direttore generale, il completamento delle attività relative alla perimetrazione dell’area portuale e la bozza della pianificazione attuativa dell’area portuale stessa, assolutamente propedeutica a qualsiasi tipo di intervento. Con il Commissario Straordinario si conveniva sull’opportunità di rinviare all’insediamento della nuova Amministrazione Comunale, l’approvazione degli atti.
Nel frattempo, su proposta del direttore generale, il Commissario Straordinario, deliberava lo scioglimento anticipato della società mista, costituita per la realizzazione del mercato ittico, al fine di evitare ulteriori aggravi di costi.
Trascorrono circa 3 anni (1095 gg) dall’insediamento dell’Amministrazione STARITA – ALFIERI & CO. e qualcuno si ricorda di quegli atti, che erano sostanzialmente già pronti.
La Giunta Municipale approvava l’atto deliberativo n. 89 del 13.5.2010, ove si richiamava l’atto del 2006 nonché il piano regolatore portuale, già approvato nel luglio 2002, prevedendo alcune integrazioni.
Con successivo atto veniva approvata la “famosa” perimetrazione dell’area portuale.
Ad oggi, a circa 5 anni (1825 gg) dall’insediamento dell’attuale Amministrazione, non risulta ancora approvato il piano di attuazione e pianificazione dell’area portuale.
La società posta in liquidazione è ancora oggi, dopo circa 5 anni (1825 gg), in attesa che il Consiglio Comunale decida sulla destinazione dell’area ex-scalo ferroviario marittimo, acquistata nel 2004, per la somma di € 1.054.104,00.
Anche il settimanale “TORRESETTE”, nell’ottobre del 2011, in un articolo a firma di Antonio Gagliardi, richiamava l’attenzione del Sindaco STARITA su tale vicenda, dopo aver ripercorso le varie tappe, chiedendo spiegazioni in merito. Ma il Sindaco non ha mai dato risposta!
Nel frattempo la Regione Campania, ha avviato i bandi regionali a valere sul fondo europeo per la pesca. Ma il nostro Comune non è ancora dotato nemmeno del piano di attuazione e pianificazione!
La misura 3.3 del fondo, ad esempio, finanzia interventi di adeguamento di porti di pesca esistenti, luoghi di sbarco e ripari di pesca, prevedendo per le Amministrazioni Comunali e le Autorità Portuali un cofinanziamento pari al 100% della spesa massima ammissibile.
Potremmo recuperare il vecchio progetto della riqualificazione della darsena dei pescatori, già all’epoca presentato e non finanziato, per problematiche inerenti alla incompatibilità con il Piano Territoriale Paesistico. Potremmo!!!!
Stiamo, di fatto, perdendo ulteriori possibilità di procacciamento di risorse finanziarie. Un danno notevole che si aggiunge, inesorabilmente, a quelli già perpetrati a scapito dell’economia del nostro territorio, dall’inerzia, dall’incompetenza, dall’incapacità amministrativa, dall’instabilità politica, dalle pregiudizievoli conflittualità, dalla mancanza assoluta di una programmazione organica e strategica.
L’amministrazione STARITA – ALFIERI & CO. non riesce o non vuole, nemmeno fare ciò che era già stato fatto, come si può pretendere che intraprenda nuove iniziative?
E intanto un comparto fondamentale per la economia della nostra Città, come quello del settore ittico e della pesca, già da tempo ridimensionato per la mancanza di idonee infrastrutture ed adeguate attrezzature, continua a vivere in completo stato di abbandono.
Ma consoliamoci, in questo mare magnum, ci rimane, però, il suggestivo slogan fatto coniare dall’Amministrazione “IL PORTO ACCENDE LA NOTTE”.
(Foto di Paolo Borrelli)
Presidente Associazione Centro Comune – Già direttore generale del Comune di Torre Annunziata.
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Tag: mercato ittico
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