Dissipatore dell’umido: come abbattere i costi della Tarsu e aiutare l’ambiente.

Arriva dai giovani di Punto Democratico la proposta di utilizzare il dissipatore dei rifiuti per smaltire la frazione organica degli scarti domestici. L’apparecchio si posiziona facilmente sotto al lavello della cucina e, triturando minuziosamente gli avanzi di cibo, fa in modo che questi finiscano direttamente nel sistema fognario. E inutile dire che, trattandosi di residui alimentari, nessun rischio di inquinamento c’è per l’ambiente.

“Noi giovani di Punto Democratico intendiamo analizzare uno alla volta i problemi che affliggono il territorio e, al contempo, cercare soluzioni semplici e concrete per affrontarli – spiegano i ragazzi del neo movimento. – L’utilizzo del dissipatore fornisce un grande contributo nella gestione del ciclo dei rifiuti. Innanzitutto dà la possibilità alle famiglie di avere un aumento di danaro nelle casse comunali, perché determina in primis un risparmio sui costi di smaltimento pari al 50% e poi una maggiore igiene per le strade cittadine”.

Lo smaltimento della frazione organica dei rifiuti solidi urbani, per la mancanza in Campania di siti di compostaggio, influisce infatti per circa la metà sul costo del servizio. L’umido prodotto dalle famiglie oplontine attualmente viene smaltito in siti siciliani e del centro Italia.

La proposta dell’utilizzo del dissipatore, già da qualche giorno, sta rimbalzando sulle pagine dei social network dedicate a Torre Annunziata, tanto che è stata già presentata come un valida iniziativa all’assessore all’Ambiente, Enzo Ascione.

“Stiamo valutando una serie di sgravi fiscali per chi acquista il dissipatore – commenta il delegato della giunta Starita. – Non solo un rimborso delle spese sostenute per l’acquisto, ma anche un sostanzioso risparmio sulla Tarsu, dal momento che i cittadini che acquisteranno questo dispositivo non avranno più umido da smaltire”.

 
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