Dino Leveque e Oscar Guidone

Emmendingen celebra 150 anni dell`Unità d’Italia con il cantante oplontino: Dino Leveque affascina il pubblico teutonico con l’iniziativa dei “Torresi nel mondo”.

Dal 23 al 26 giugno, il tenore torrese Dino Leveque ha strabiliato i cittadini tedeschi con tre concerti in altrettante città, mandando in visibilio le centinaia di spettatori accorsi alle serate musicali organizzate dall’associazione “Torresi nel Mondo”. Le kermesse canore hanno contribuito a rinsaldare i sani rapporti col popolo tedesco,  specialmente con la città di Emmendingen, già “Cittá dell`amicizia” con Torre Annunziata”,  nella quale il presidente dell`associazione Oscar Guidone é assessore alla cultura.

Insieme alla sua inseparabile compagna, Brigitte Zentis, sono stati gli organizzatori dei tre concerti: il primo il 24 giugno a Nimburg nel Gasthaus “Zum Löwen”, il secondo a Kenzingen il 25 giugno nel meraviglioso teatro e, dulcis in fundo, il 26 a Emmendingen, dove nemmeno il console italiano Filippo Romano ha voluto farsi sfuggire l’occasione di ascoltare la meravigliosa voce del tenore oplontino.

Applausi a scena aperta, con momenti di grande commozione, hanno accompagnato l’inno nazionale tedesco e quello italiano. Dino Leveque si é fatto ammirare cantando brani stupendi con grande maestria, tra cui “Il lamento di  Federico”, “Lucevan le stelle”, “Non ti scordar di me”, “Il barbiere di Siviglia”, “ ‘O Marenariello”, “La danza”, “Funiculi  Funiculá”, “ Marechiaro”, “ ‘O surdato ‘nnammurato” e “ ‘O sole mio”.

Il presidente Oscar Guidone ha ringraziato il tenore regalandogli una medaglia  a nome dell’associazione.
Leveque è stato ricevuto dal sindaco di Emmendingen, Stephan Schlatterer.  “Sono rimasto attonito per l’affetto dimostratomi da questo pubblico – ha commentato il tenore – che ha apprezzato la mia voce ma che mi ha dimostrato anche tantissima ospitalità. Un ringraziamento particolare va alla persona che mi ha permesso di esibirmi nella terra teutonica e che tanto ama Torre: grazie Oscar e grazie Brigitte!”

 
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