via Roma dall'alto

Tassisti di Pompei sul piede di guerra, annunciate nei prossimi giorni azioni di protesta contro l’abusivismo dilagante nel settore del trasporto pubblico.

I rappresentanti delle “auto bianche” costituitisi in un’associazione ad inizio anno, lamentano da diverso tempo questa piaga degli autisti “fai da te” che danneggia sia la categoria che gli utenti.
In una nota ufficiale, puntano il dito soprattutto contro due forme di abusivismo: 1) l’utilizzo di auto private, totalmente prive dei requisiti richiesti dalla normativa sui mezzi adibiti al trasporto passeggeri; 2) il pullulare di pullman “tram via” che attirano in maniera ingannevole i turisti, portandoli in giro a costi salatissimi e senza alcuna autorizzazione.

“La cosa insopportabile – protesta l’ATI mariana – è che il fenomeno viene alimentato con la complicità di molti albergatori locali, che ricorrono a queste persone per i transfer dei propri clienti, pur sapendo che gli stessi sono privi di autorizzazione. Questo comportamento penalizza il nostro lavoro che che da anni è svolto in modo corretto e costoso, in quanto le nostre auto sono tutte munite di assicurazioni speciali, permessi speciali e, soprattutto, provvediamo in maniera regolare al pagamento di tutti i diritti sia allo stato che allo stesso comune di Pompei”.

Per le suddette ragioni, i tassisti non sono più disposti a tollerare l’indifferenza delle istituzioni verso questo fenomeno e annunciano a breve una grande mobilitazione che coinvolgerà i colleghi di altre realtà, in primis da Napoli, e alla quale dovrebbe prendere parte il presidente nazionale dell’associazione tassisti italiani.

Il “Servizio di piazza con autovetture con conducente o taxi” è disciplinato dall’art 86 del Codice della Strada dove al comma 2 si legge che “Chiunque, senza aver ottenuto la licenza prevista dall’articolo 8 della legge 15 gennaio 1992, n. 21, adibisce un veicolo a servizio di piazza con conducente o a taxi è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 1.632 a € 6.527″.
Previste tra le sanzioni accessorie la confisca del veicolo e la sospensione della patente da 4 a 12 mesi; in luogo di un abuso contestato per almeno due volte, nell’arco di tre anni, è prevista la revoca della patente.

 
© Riproduzione Riservata
 
 

Nessun commento

Lascia un Commento