Sarà perché il campionato è finito troppo presto, sarà perché l’incertezza sulla categoria da affrontare nel prossimo anno è insopportabile, sarà perché Torre Annunziata ha fame di calcio, ma questi giorni di limbo che avvolgono il Savoia sembrano trascorrere troppo lentamente.

In città non si parla di altro, come se i problemi non mancassero.

Ma il Savoia è il Savoia, un vessillo, un ricordo e una speranza e nulla può distogliere il pensiero da un aggregatore simile.

La serie D rappresenta quel sogno di risalita che nutre una città intera, in campo sportivo e sociale; la permanenza in quel campionato di Eccellenza, seppure appena acquisita, per molti rappresenterebbe quasi una disfatta.

Ci si dimentica che appena un anno fa, di questi giorni, il calcio cittadino non aveva una sua realtà, era solo chiacchiericcio tra una passeggiata al sole e una bibita sotto l’ombrellone: oggi una società c’è e ne esistono sia promotori che detrattori, come giusto che sia in clima di democrazia.

Lo Stadio Giraud, nonostante tante plausibili iniziative, “piange” la propria squadra e spera al più presto di ospitare un bagno di entusiasmo.

Intanto le voci di mercato girano e girano ma senza ancora nulla di ufficiale, anche il completamento dell’organico è vincolato, naturalmente, a quel ripescaggio in cui tutti sperano e in pochi credono.

Servirà ancora qualche settimana a dissipare ogni dubbio e riaffidare al Savoia e ai suoi tifosi un po’ di certezze dopo molte settimane “precarie”.

 
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