Municipio

Claudio D’Alessio e Carmine Lo Sapio come Berlusconi e Bossi? Il paragone è sicuramente azzardato vista la caratura dei secondi; sta di fatto che in entrambe le “coppie” sembra vicina la resa dei conti.

Tuttavia, mentre sembrano chiare le ragioni della crisi tra Lega e Pdl, legate alla cocente sconfitta elettorale delle utlime amministative e alla sconfessione sancita dalla vittoria dei quattro quesiti referendari; sul dissenso tra il leader di Unità e Impegno e il primo cittadino c’è ancora molto di non detto.
La revoca dell’incarico di assessore ad Andreina Esposito più che il casus belli vero e proprio, sembra la classica goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo di sospetti e intrighi. Uno scenario cui non sono rimaste estranee nemmeno le innocenti elezioni dell’assemblea del Forum dei Giovani.

Il clima di scontento per alcune scelte di D’Alessio e per il suo eccessivo presenzialismo era già noto nelle stanze di Palazzo de Fusco. Ma la “ragion di Stato” finora aveva funzionato da collante, facendo superare reciproche diffidenze. Del resto per entrambi, al momento, sembra difficile creare un’alternativa valida. Il primo cittadino, alla stregua del collega oplontino, dovrebbe aprire al centrodestra con cui i rapporti sono già buoni e all’indipendente Raffaele De Gennaro (che però ha già fatto sapere che non è interessato alla cosa).
I losapiani dovrebbero mettersi tra i banchi dell’opposizione e brigare il più possibile per raccogliere consensi su un’eventuale sfiducia del sindaco (operazione data da alcuni già in corso) e costruire una nuova compagine per le prossime elezioni. Impresa ardua visto che sul piatto della bilancia gli avversari hanno più pesi da mettere per persuadere gli indecisi.

Guardando alla nomina ad assessore di Leone in quota ApI e alle dichiarazioni ufficiali la rottura è ormai quasi definitiva. Il gruppo politico “Unità ed Impegno” si dice compatto a “continuare la sua azione di dissenso nei confronti del primo cittadino” e stamane il consigliere comunale Alfredo Benincasa ha fatto pervenire al Presidente Ciro Serrapica, le sue dimissioni dalla carica di Vicepresidente del consiglio comunale. Sulla stessa scia il consigliere comunale Alfredo Allaria ha convocato per mercoledì la III Commissione Consiliare per dimettersi da Presidente.

I commenti dei diretti interessati confermano questa linea.
“Quest’oggi – commenta Alfredo Benincasaho fatto pervenire al Presidente del consiglio comunale le mie dimissioni dalla carica di Vicepresidente, sarà suo compito informare l’assise comunale nella prima seduta utile. Il nostro gruppo, all’indomani del risultato elettorale del 2009, ha sempre adottato un atteggiamento ed un comportamento corretto e propositivo nei confronti di tutta la maggioranza. Abbiamo operato – continua – sempre nell’ottica di rispettare il mandato ricevuto dagli elettori sforzandoci di rispettare il programma elettorale cercando di trasformarlo in programma di governo. Con fermezza devo dichiarare che, ad oggi, non ci sono più le condizioni per lavorare in questa maggioranza. In modo responsabile porteremo avanti il nostro ruolo istituzionale, avanzando osservazioni e proposte sulle principali tematiche di sviluppo per la nostra comunità. Abbiamo il dovere di rispettare l’enorme consenso ricevuto dai nostri elettori alle ultime amministrative e le tante persone che si sono avvicinate al nostro gruppo nel corso di questi mesi. Con la serenità che ci contraddistingue – conclude Benincasa – valuteremo le fasi politiche che si svilupperanno nei prossimi mesi”.

“Ricordo con fermezza al sindaco – attacca Alfredo Allariaed alla maggioranza che il nostro consenso elettorale alle ultime elezioni amministrative, di oltre tremila voti, ha contribuito in modo determinante alla rielezione del sindaco ed alla vittoria della compagine di centrosinistra. Non possiamo più tollerare alcun atteggiamento illogico ed ingiustificabile che vada a mortificare il nostro elettorato. Più volte – prosegue – abbiamo dovuto assistere a smanie “da prima donna” da parte del primo cittadino non consoni ad un ruolo di leadership. Probabilmente si è lasciato suggestionare da pessimi istigatori, mossi da invidia e gelosia nei confronti di un gruppo politico granitico, propositivo e fattivo. Fino ad ora abbiamo cercato di portare avanti in modo costruttivo il nostro contributo all’interno della maggioranza fiduciosi che, prima o poi, si sarebbe creato un clima propizio per implementare il programma di governo, invece, prendiamo atto che, ancora oggi, non vi è alcun segnale che vada in questa direzione”.

“All’indomani delle elezioni amministrative del 2009 – ricorda Alberto Robettiche hanno decretato al gruppo politico “Unità ed Impegno” un ruolo di primo piano, anche rispetto ai partiti storici, qualcosa è scattato nella mente del primo cittadino. In crescendo, ha adottato atteggiamenti irriguardosi nei confronti delle persone appartenenti a questo gruppo. Atteggiamenti dettati, probabilmente, da una mancanza di serenità e da nervosismo alla luce del fallimento del suo percorso politico che non sembra avere alcuno sviluppo futuro. Con forza – continua – affermo che i comportamenti di D’Alessio sono più consoni ad un regime che ad un sistema politico basato sulla democrazia. La nostra libertà di pensiero, il nostro credere nel confronto e dialogo politico, ci ha portato ad adottare una posizione di autonomia in seno all’amministrazione non potendo più condividere tali atteggiamenti e comportamenti”.

“Ancora una volta – interviene Giuseppe Del Regno -, nostro malgrado, abbiamo dovuto prendere atto di come il sindaco adotti atteggiamenti che rasentano l’isterismo. Continua la sua scelta di annullare qualsiasi confronto con la maggioranza ed i consiglieri comunali. Non possiamo più tollerare una mancanza di confronto sereno e costruttivo che D’Alessio è riuscito a bandire all’interno di questa compagine di governo. Troppo spesso -prosegue – abbiamo dovuto prendere atto di decisioni personali, da parte del primo cittadino, senza alcun confronto mosso nelle opportune sedi, così come dettano le più elementari regole della politica. Da qui si desume che egli non nutre alcun rispetto nei confronti dei consiglieri comunali e dei partiti che lo hanno sostenuto e sostengono. La nostra unica colpa, ai suoi occhi, è stata quella di non esserci sottomessi a tale logica”.

Dichiarazioni ufficiali anche dagli ex assessori.
“La mia idea di amministrazione e di politica – rivela Ferdinando Ulianocontrasta con quanto accaduto negli ultimi tempi. Con amarezza prendo atto che queste logiche non porteranno nulla di positivo per i cittadini di questa città. Molte scelte sono dettate da visioni miopi che rispondono ad interessi di pochi a danno dell’intera comunità”.

“Non ho mai fatto venire meno – si difende Andreina Espositoil mio apporto costruttivo in seno alla giunta ed al consiglio comunale, a testimonianza di ciò la mia firma in calce a tutte le delibere. Il sindaco probabilmente confonde la libertà di pensiero e di proposta con atteggiamenti di sudditanza e di remissione. Forse cerca questo nelle persone di cui si circonda, da parte nostra non vedrà mai un simile comportamento”.

 
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