Juri Bossuto

Diciotto i primi cittadini (a cui va aggiunto un commissario prefettizio) che dal Dopoguerra ad oggi hanno amministrato Torino, il 19° uscirà dal voto del 15 e del 16 maggio. A poco più di due settimane dalle elezioni Amministrative 2011, Comuni-Italiani.it ha intervistato Juri Gilberto Bossuto, 46 anni, candidato a sindaco sostenuto da Federazione della Sinistra e Sinistra Critica.

Tra emergenze e possibilità di sviluppo quali sono le priorità del territorio?
Tra emergenze e possibilità di sviluppo le priorità sono le seconde da cui deriva la riduzione delle prime. Innanzi ad un progetto di sviluppo si ridimensionano anche le emergenze, invece massicciamente presenti nella visione a breve termine delle scelte amministrative.

Rispetto a queste priorità, come si articolerà la sua campagna elettorale?
La campagna elettorale si articolerà nell’analisi delle scelte effettuate dalla precedente amministrazione comunale ed nella proposta alternativa della Torino che vorremmo. Come affrontare le emergenze sociali e pensare ad uno sviluppo della Città sul lungo periodo, incentrando l’agire sugli interessi della collettività anziché sulle pressioni di potenti privati.

I tre aspetti qualificanti del suo programma.
• Il modello di rapporto tra industria e città, incentrato non su un modello di sudditanza, della seconda verso gli amministratori delegati privati, ma su incentivi e disincentivi che conducano ad una trattativa continua a tutela dei lavoratori, del territorio e della produzione.
• Lo sviluppo urbanistico legato all’attuazione del Piano Regolatore, annullando l’adozione di varianti al fine di garantire uno sviluppo urbano legato a servizi e reali esigenze abitative, nonché il turismo per mezzo del recupero della risorsa fluviale cittadina.
• Puntare alla riqualificazione delle periferie ed alla difesa dei beni comuni tra cui, in primis, l’acqua pubblica.

I suoi primi 100 giorni da sindaco. quali atti avranno la precedenza su tutto il resto?
Nei primi cento giorni convocherei l’amministratore delegato Fiat per concertare la possibilità di nuove produzioni e ricerche in Mirafiori, tratterei lo studio di nuovi modelli di motori ad energia pulita.
Rilancerei la trattativa su TNE ed il coinvolgimento del Politecnico nelle linee di presenza già individuate, ampliandole.
Ricostruirei il progetto speciale periferie e quello giovani, inizierei la progettazione di fattibilità per il recupero turistico, ed opportunità di lavoro, degli assi fluviali cittadini.
Rivedrei il piano rifiuti per condizionare l’esistenza del nuovo inceneritore ed interverrei sulla mobilità cittadina al fine di diminuire l’inquinamento e garantire lo spostamento a basso costo di studenti ed anziani: chiusura del centro alle auto ed incentivazione di navette elettriche e sistemi non convenzionali di spostamento.

Giovani e quote rosa. che criterio seguirà nella selezione della squadra di governo in merito a questi due aspetti?
Al di là di riserve modello “riserva indiana” ritengo preziosa la presenza sia di donne che giovani nella compagine di giunta. Conterei di coinvolgere cittadini onesti, animati da un pensiero di azione per il bene collettivo.

Torna centrale il tema delle fonti energetiche e dello sviluppo ecosostenibile. come opererà il suo eventuale governo su questo campo?
E’ un nodo centrale. Torino già possiede un parco tecnologico per le energie: la strada va percorsa con un incremento di risorse e, di conseguenza, opportunità. Il comune dovrebbe dare l’esempio tramite edifici a risparmio energetico e mezzi di trasporto energicamente “puliti”. Incentivi, anche di carattere urbanistico, a chi edifica abitazioni ecologiche.
Azioni di ricerca, sinergiche, con l’Università ed il Politecnico sono fondamentali nella soluzione del problema inquinamento: l’esempio TNE andrebbe rinverdito ed usato quale esempio anche in altri campi.

Ospiterebbe una centrale nucleare sul suo territorio?
Mai ospiterei una centrale nucleare sul mio territorio: mortale, costosa, assurda.

Guardando alla grave situazione di lampedusa e ai conflitti in nord africa, come vive il territorio il fenomeno dell’immigrazione e che tipo di interventi in tal senso prevede il suo programma?
Il territorio, purtroppo, vive con timore il fenomeno dell’immigrazione. Le stesse proposte di creare tendopoli, ed aree ghetto, destinate agli immigrati aumentano le tensioni tra residenti ed immigrati stessi dando vita a zone di disagio molto ampie. E’ bene andare invece in direzione contraria, la strada della multiculturalità a Torino passa certamente da percorsi di inclusione, come la storia della Città ha dimostrato anche nei decenni passati.
Un valore irrinunciabile è alla base di ogni società civile ed è quello della solidarietà: valore espresso anche nella nostra carta costituzionale. Riteniamo utili tutte quelle azioni dirette al confronto tra le comunità torinesi al fine della loro reciproca integrazione, nonché a modelli di partecipazione attiva democratica alla vita della Città in ogni suo snodarsi.

Federalismo fiscale. una risorsa o un deterrente per il rilancio del territorio?
Il Federalismo fiscale, quello municipale, si presenta come uno strumento idoneo solo ad aumentare la pressione fiscale dei cittadini a fronte, come viene annunciato, di una massiccia privatizzazione di servizi e beni pubblici. Creerà incrementi anche nel costo degli affitti di locazione, grazie alle nuove imposte comunali tra cui la tassa di soggiorno, ed un peggioramento dei servizi alla persona.
Temo si rivelerà quale atto demagogico, da parte di chi lo ha voluto, e deterrente per il rilancio del territorio.

Alla fine di questa esperienza che paese si impegna a consegnare ai suoi concittadini rispetto a come si presenta oggi?
Vorrei presentare una città a misura della cittadinanza, che si sviluppi e cresca nel nome dei suoi 900.000 cittadini e non pensata al servizio dei soliti 10 che hanno comandato e fatto scelte sino ad ora.

 
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