Contro la cultura del “far finta di non aver visto”
La storia di Marcella, ragazza diversamente abile costretta a rinunciare a usufruire...
Le centinaia di storie che si leggono, si ascoltano, si vivono sono solo una goccia di acqua nell’oceano di disagi che vivono quotidianamente chi cerca di vivere una vita normale in una società sorda agli appelli lanciati, urlati da chi, per cause diverse, è costretto a fare i conti con barriere che gli impediscono di essere autosufficiente contro tutti e tutto.
Questa è la storia anche di Marcella, una piccola donna che ti spiazza coi suoi occhioni azzurri e che, nel parlare, trasmette una gioia e una voglia di vivere poco comune. Sulla sua pagina di Facebook una foto col suo cantante preferito, Sal Da Vinci, la dice lunga sulla sua voglia di conoscere, di fare amicizie, di vivere emozioni… senza se e né ma. “Il sorriso e la gioia è la migliore medicina che esiste senza prescrizione medica”, scrive e, chi la incontra, capisce che quella frase Marcella non l’ha scritta per caso, ma perché il sorriso è davvero una delle doti che possiede.
Arriva puntualissima al nostro appuntamento e, dopo i primi momenti di imbarazzo, inizia a parlarmi di quanto è difficile per lei mandar giù l’ennesimo boccone amaro che le istituzioni del territorio le hanno riservato.
Lo scorso settembre, la Circumvesuviana ha annunciato la chiusura momentanea per lavori di riqualificazione di uno degli accessi della stazione di Trecase. Celermente è stata murata e chiusa al pubblico la rampa che era dotata di un montascale, utilizzato dalle persone diversamente abili per accedere i binari. Quella di Trecase era l’unica fermata sul territorio vesuviano dotata di questo impianto per il sollevamento di persone impossibilitate a salire scale o a superare ostacoli.
Il problema però è che da settembre nulla è cambiato. Non è stata mossa una sola pietra. E’ stato solo sospeso un servizio che era una eccellenza nel circondario.
“A me piace girare e vedere posti nuovi – dice Marcella col suo sorriso sempre affettuoso – e prima riuscivo a fare passeggiate e a visitare posti nuovi. Ora non lo posso fare più e la cosa mi fa davvero tanto rabbia, perché vivo quotidianamente le discriminazioni che vengono perpetuate ai danni di chi ha problemi da parte di organismi istituzionali che, invece, dovrebbero tutelarci!”
E come dargli torto! Dal 31 dicembre dello scorso anno, la Provincia di Napoli ha sospeso il servizio “Trasporto Disabili” per mancanza di fondi. Un pulmino attrezzato che, previo appuntamento, trasportava le persone con limitate capacità motorie lì dove volevano: ai centri di analisi, agli studi medici, ma anche ai centri commerciali, al teatro, al cinema. Un servizio a chiamata che faceva sentire meno sole le persone disabili e che le coinvolgeva nelle attività sociali del territorio, limitando loro i disagi per gli spostamenti.
“La libertà di movimento è un diritto essenziale per tutti e soprattutto per chi ha problemi di mobilità. Bisogna intervenire al più presto con un’azione nei confronti della Circumvesuviana per capire i motivi di questo disagio agli utenti e sollecitare la riapertura della rampa dotata di montascale – ha commentato Ciro Alfieri, assessore alle Politiche Sociali dell’ente oplontino, comune capofila dell’Ambito sociale N15 che comprende anche il territorio trecasese – Ci sarà tutto il mio impegno personale e istituzionale per risolvere questo problema in sinergia con gli enti coinvolti per dare una risposta concreta e celere a questo problema!”
La speranza è che davvero si attivino le istituzioni e che, nel più breve tempo possibile, questo disagio venga ovviato e sia ridata la possibilità di usufruire di un servizio indispensabile per chi la libertà di scegliere dove andare e quale stazione del territorio utilizzare ancora non ce l’ha.
(Foto di apertura di Niccolò Caranti in licenza Creative Commons)
La storia di Marcella, ragazza diversamente abile costretta a rinunciare a usufruire...
8 aprile 2011 15:19 / Commenta
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