laudio D'Alessio

“Considerazioni tardive e fuori luogo”. Non si fa attendere la replica del sindaco Claudio D’Alessio all’allarme lanciato da Tonino Scala sulla mancanza di democrazia a Pompei.

L’esponente di Sinistra e Libertà, intervistato nel corso della rubrica “Pompei Forum” (il video è qui) aveva parlato di “democrazia assente” nel consiglio comunale di Palazzo de Fusco per via di un’opposizione ridotta a una parte del Popolo della Libertà. Una situazione creatasi, secondo lo stesso Scala, anche a seguito della decisione di Giuseppe Tortora di entrare a far parte della giunta D’Alessio, impedendo la costruzione di un centrosinistra alternativo.

Nel contempo, parlando di “zona grigia” nello stato attuale dei rapporti tra politica e camorra, aveva predicato “maggiore attenzione” da parte degli amministratori a proposito dell’episodio del matrimonio, teatro di un blitz anticamorra dei carabinieri e tra i cui invitati c’era anche il primo cittadino mariano.
Dichiarazioni che hanno fatto saltare la mosca al naso al sindaco e al suo entourage.

“Sull’episodio in sé – replica Claudio D’Alessio – credo di aver già ampiamente chiarito la mia posizione. Quello che mi chiedo rispetto alle esternazioni di Scala, è cosa è cambiato rispetto a un mese e mezzo fa, quando è stato accolto nell’aula consiliare per presentare il suo libro, tenendo conto che gli episodi citati risalgono al periodo pre e post elettorale?”

La trasmissione “incriminata” ha provocato dure reazioni anche all’interno del Popolo delle Libertà mariano, per via delle accuse lanciate durante il dibattito in merito all’esistenza di due anime del partito berlusconiano: una che incarna in pieno lo spirito dell’opposizione; l’altra ritenuta troppo “tenera” con la maggioranza. Che tra i tre esponenti Pdl esista una doppia linea di condotta in consiglio comunale non è un mistero, guardando anche alla recente iniziativa sulle elezioni consortili indette dal Consorzio di bonifica del Sarno.
Contro questa decisione, ritenuta “illegittima”, c’è stato un documento politico sottoscritto dal consigliere di “Alternativa Pompeiana” Lello De Gennaro e da soltanto due dei tre esponenti del Pdl, cioè Luigi Amitrano e Giorgio Arpaia. La firma mancante è quella del capogruppo Michele Genovese.

 
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