Commenti


  1. Grazie Cristina,
    come sempre gentilissima, veramente gradito il tuo commento su questo questo reportage.
    Trasmetterò con piacere i tuoi auguri a Giovanela e familiari.
    Un caro saluto, dall’Altipiano ovviamente più bello del Mondo.
    Maurizio


  2. Che bella cerimonia hai condiviso! La cent’enne ha tutto l’aspetto di un’arzilla signora e sembra così strano che sia la capostipite di una famiglia così numerosa.
    Auguri alla Giovanela ed a tutti i suoi familiari!


  3. Ottimo reportage, complimenti. Ma, a onor della cronaca e dei poveri Martiri di Pedescala e delle vicine frazioni, a parte che la visita di Pertini risale al 1983 e non all’82, mi permetto una piccola, piccolissima, precisazione, riportata dalla stampa dell’epoca, in merito alla motivazione per la quale venne rifiutata dalla popolazione locale la “Medaglia al Valor Militare”:

    “Spararono poi sparirono sui monti, dopo averci aizzato contro la rabbia dei tedeschi, ci lasciarono inermi a subire le conseguenze della loro sconsiderata azione. Per tre giorni non si mossero, guardando le case e le persone bruciare. Con quale coraggio oggi proclamano di aver difeso i nostri cari” (Il Giornale, 29 aprile 1983). Buon 25 aprile 2016 a tutti.


  4. Grazie mille Emma per il tuo commento.
    Non si può dire cosa scatta nel cervello umano nel comettere simili atrocità.(Oggi non è cambiato quasi niente)
    La spiegazione storica non è giustificata: “In tutte le città e Comuni d’Italia erano esposti i bandi tedeschi a partire dal 1943, avvisavano che per ogni soldato tedesco ucciso sarebbero stati fucilati 10 civili. La colonna stava transitando in ritirata, munita sembra da ultime ricerche, da un lasciapassare particolare rilasciato da reparti partigiani delle città vicine a Pedescala, stanchi dopo 5 anni di guerra stavano rientrando alle loro case e famiglie, sapendo che un’armistizio era stato firmato 5 giorni prima,un vecchio proverbio dice “Al nemico in ritirata ponti d’oro” In queste circostanze sentirsi attaccati gli ha fatti imbestialire, si dice che sia stata una delle stragi più crudeli, ovviamente quanto suesposto non giustifica la brutalità.

    Ancora un grazie sincero e un saluto dal Lago di Garda

    Maurizio


  5. gran bel fotoreportage perché sono d’accordo nel non dover dimenticare, ma…. quanto fanno male queste foto! Quanto è immensa la crudeltà che un uomo può ‘scaricare’ su un altro uomo!!!!! Quanto deve essere grande il dolore di coloro che in una delle tue foto riconosce una persona cara! Mi piacerebbe sapere cos’è che scatta nel cervello di questi ‘pseudo-potenti’ nel commettere simili atrocità!!!!
    Grazie Maurizio. Non si può e non si deve dimenticare!


  6. Grazie di cuore Diana.

    Il tuo commento in questo reportage per me oltre che gradito è anche “sentito”

    Un saluto dal Lago

    M.


  7. Ciao Maurizio, sono proprio Daniela: mia mamma nell’aprile del ’45 aveva 17 anni e Liliana non ricordo bene se è del ’30, domani te lo confermo. So che la sua mamma, che è morta il 30 aprile aveva 35 anni e aveva altre due sorelline più piccole, una è stata ferita.
    Grazie ancora, buona settimana!


  8. Ciao, Grazie per il commento Immagino che sei Daniela
    Se sei tu mi sono dimenticato di chiedere a tua madre quanti anni aveva e in questo caso se mi aiuti anche con gli anni di Liliana che era stata ferita Grazie

    Un caro saluto dal Lago

    Maurizio