A Barletta il 19 settembre 2015 si è svolto, a partire dalle ore 19, il Corteo trionfale della Disfida, che ha fatto parte integrante delle numerose ed eterogenee iniziative culturali e ricreative promosse dall’Amministrazione Comunale per celebrare lo storico evento, e che si sono svolte dal 7 al 20 settembre.

La Disfida di Barletta fu uno storico scontro cavalleresco che, durante le lotte tra gli Spagnoli ed i Francesi finalizzate al dominio dei territori dell’Italia meridionale e conseguenti al fallimento del Trattato di Granada (1500), si disputò il 13 febbraio 1503 su un campo neutro tra Andria e Corato, allora appartenente alla veneziana Trani, e vide vittoriosi, nel pomeriggio, 13 cavalieri italiani, a sostegno degli Spagnoli e capeggiati da Ettore Fieramosca da Capua, su altrettanti cavalieri francesi, già imprigionati in loco dagli Spagnoli di don Diego de Mendoza. Il capo dei 13 cavalieri francesi, Charles de Tongue, detto Monsieur de La Motte, in precedenza aveva accusato quelli italiani di codardia in una cantina di un palazzo nobiliare barlettano, dove avevano banchettato insieme, lanciando loro la famosa sfida, passata alla storia come la “Disfida di Barletta”. Dopo lo scontro, i 13 cavalieri francesi, sconfitti, furono imprigionati e trasferiti nella città pugliese, la cui popolazione e le autorità locali dell’epoca accolsero festanti i 13 vittoriosi cavalieri italiani, secondo quanto raccontato dall’Anonimo Autore di Veduta, cronista dell’epoca.

Tornando alla suddetta manifestazione storico-rievocativa, al suo inizio il Corteo dei Cavalieri, partito dal fossato del Castello verso le ore 19, e quello dei Nobili e di Consalvo da Cordova, partito nel contempo dal rivellino del Castello, si sono incontrati dinanzi all’abside della Concattedrale di Santa Maria Maggiore per poi recarsi in processione, insieme ai portatori della Madonna Assunta, all’interno di essa attraverso la porta principale della facciata, al canto del Te Deum. Sull’altare maggiore i figuranti che hanno impersonato i 13 cavalieri italiani, dopo aver deposto ad uno ad uno le proprie spade, hanno ringraziato la Vergine Maria, ritratta nell’icona tardotrecentesca eseguita da Paolo de Serafinis, per averli protetti nella battaglia da loro vinta ed è stato cantato il Maria Mater Gratiae. Usciti dalla Concattedrale, i due cortei si sono uniti in un unico Corteo trionfale che ha percorso le principali vie del centro storico barlettano, riproponendo al pubblico presente gli episodi e le atmosfere che hanno caratterizzato questo storico evento degli inizi XVI secolo e non sono mancate le performance degli sbandieratori, dei giocolieri, dei musici e dei trombonieri. L’itinerario del corteo ha interessato: Via Duomo, Via Cialdini, col passaggio davanti alla Cantina della Sfida, Piazza Plebiscito, Via Manfredi, Via San Samuele, Corso Vittorio Emanuele, Corso Garibaldi, Via Cavour, Piazza 13 febbraio, Via Carlo V, ed infine il Castello.

Lungo il percorso del corteo, sono stati recitati tre importanti episodi che hanno caratterizzato la Disfida di Barletta:
- “L’offesa” (di La Motte ai 13 cavalieri italiani), eseguita da Paola Pitagora sul tetto dell’Archivio di Stato, in Via Manfredi;
- “La battaglia”, eseguita da Ettore Bassi sul balcone del palazzo che ospitò una sede della Banca d’Italia, sito in corso Garibaldi angolo corso Cavour;
- “Il trionfo”, eseguito da Sebastiano Lomonaco sul tetto del bastione del Castello intitolato a Santa Maria e rivolto verso la Concattedrale.
Inoltre sui silos granari del porto una videoinstallazione sul tema “La Disfida” , a cura di Raffaele Fiorella, ha animato ulteriormente la manifestazione.

Al termine della sfilata del Corteo trionfale, uno spettacolo piromusicale tenutosi davanti al Castello ha dato inizio alla Notte bianca della Disfida, organizzata in collaborazione con gli esercenti della città, nel corso della quale cittadini e turisti hanno potuto divertirsi, presso il maniero e nel centro storico, prendendo parte alle degustazioni, ai vari spettacoli di musica, ai balli, alle sfilate ed agli spettacoli degli artisti di strada.

Nella stessa giornata di sabato 19 ed in quella successiva, nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio indette dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali sul tema “La Cultura è il cuore dell’Europa”, ci sono state le aperture straordinarie al pubblico della storica Cantina della Sfida, del Palazzo della Marra, della Chiesa dei Greci, mentre il duecentesco Palazzo Bonelli è stato visitabile, in via straordinaria, fino alle ore 19 con visite guidate a cura del F.A.I.

Il presente fotoreportage è integrato dalle sottostanti otto immagini che illustrano:
nella Concattedrale di Santa Maria Maggiore (foto n. 1);
l’icona mariana tardotrecentesca, eseguita da Paolo de Serafinis, davanti alla quale nel 1503 s’inginocchiarono i 13 cavalieri italiani come segno di ringraziamento per la vittoria conseguita nello scontro cavalleresco con altrettanti cavalieri francesi e che da allora venne perciò denominata “Madonna della Disfida (foto n. 2);
il momento in cui i 13 figuranti facenti la parte dei cavalieri italiani alzano le loro spade verso l’alto per ringraziare la Madre di Dio per la vittoria su quelli francesi (foto n. 3);
due coppie del corteo dei nobili mentre sfilano transitando davanti alla Cantina della Sfida (foto n. 4);
Ettore Fieramosca a cavallo e la rispettiva insegna (foto n. 5);
altri cavalieri italiani al seguito del Fieramosca (foto n. 6);
i figuranti in costume dell’Associazione “I Fieramosca” (foto n. 7);
gli sbandieratori che hanno sfilato alla fine del corteo (foto n.8).

 
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